Amoris laetitia: strade di felicità per la Chiesa e per il mondo
Il filosofo francese Jean Guitton diceva già nel 1988, in una sua prefazione a “l’amore umano” (Rusconi 1989) che se fosse stato costretto a sintetizzare tutto il libro in una “sola sentenza, essa sarebbe nella sua essenza questa: l’Amore è DONO”. Al di fuori di questo c’è la pagliacciata, la triste caricatura che fa dell’altro l’oggetto di un piacere egoistico. Se prevalesse il pagliaccio “allora sulla terra ci sarebbero le tenebre”.
Il cardinale Edoardo Menichelli sceglie di affrontare esattamente tale sfida antropologica spiegando al Tonalestate alcuni punti fondanti dell’Esortazione Apostolica di Papa Francesco “Amoris laetitia”. Il testo, come è noto, è stato pubblicato all’indomani di due Sinodi che avevano rivolto lo sguardo alle ferite della famiglia ma anche riproposto un progetto di comunità famigliare. Come è proprio della Chiesa, mater et magistra, il punto di partenza è stato l’ascolto: delle situazioni culturali, delle difficoltà e necessità, degli interrogativi che gli uomini sollevano a proposito delle unioni naturali e della famiglia. Il Cardinale denuncia la grande ambiguità e schizofrenia che si è ingenerata al riguardo e invita a tornare a quella sapienza del linguaggio che consente di arrivare alla verità della sostanza. La Chiesa non è mai contro qualcuno “perché Dio non lo fa”; Egli, Padre, si dona incarnandosi in un Figlio che offre un progetto di realizzazione piena dell’umano. In un momento di grande negatività, la Chiesa guarda ancora e sempre la realtà con gli occhi di Dio e, per questo non teme di scuotere le coscienze anestetizzate. Siamo prigionieri di un conflitto nel quale siamo invitati a schierarci invece di accogliere due aspetti inseparabili di ogni relazione: la verità e la misericordia. Dio dona a un singolo, a una persona, ma perché essa ne faccia un compito, un cammino di costruzione, un grembo educativo, in una relazione che si dona continuamente e che continuamente ricerca la comunione. Amore dono di sé, perché in ogni rapporto coniugale “hai scelto di perdere un po’ di libertà, donandola”. La legge dell’amore- dell’agape, detto con le parole dell’Apostolo Giovanni- è forza di irradiamento che non si può bloccare e che comunica il desiderio di Dio di rendere partecipe l’uomo dell’amore trinitario.
Il Cardinal Menichelli ha anche ricordato problematiche che, pretestuosamente, vennero rivolte durante i lavori sinodali, come la questione dei generi e le unioni civili sulle quali occorre avere chiaro il rispetto della dignità della persona ma anche la serietà del progetto pastorale del matrimonio cristiano. Come l’avere chiaro che il desiderio di genitorialità (che dà soddisfazione a se stessi) è diverso dalla paternità nel triste tempo in cui i padri si vanno a cercare nei talk televisivi.
C’è anche un invito, nella densa lezione, a che le famiglie imparino a intraprendere insieme forme di nuova socialità vicine ai bisogni e costruttrici di luoghi di accoglienza e rispetto perché, come dice papa Francesco, la famiglia è essenziale per la vita della società.