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I Luoghi del Tonalestate

5 Giugno 2011 2 Commenti

Sostando in Trentino

Sulla linea del Passo del Tonale a 1883 metri passava il confine tra l’Italia e l’Impero Austro-Ungarico e queste terre sono ricche della storia del primo grande conflitto mondiale, ricordato quassù come la Guerra Bianca dell’Adamello. Salendo da Trento, tra l’abitato di Vermiglio e il Passo, si può visitare il restaurato Forte Strino, avamposto austriaco fortificato che, insieme al Nuovo Museo della Guerra di Vermiglio, testimonia le vicende del conflitto nei luoghi e restituisce le storie della gente che ne fu travolta. Oggi parte del “Sentiero della Pace” percorre la linea di questo fronte di guerra. Le escursioni, di diverso grado di difficoltà, sono molte. Da Vermiglio, partendo dalla Baita Velon si può sfiorare la cima della Presanella fino al Rifugio Stavel a 2298m. Da qui si procede verso la vetta con un sentiero alpinistico su ghiacciaio.

Nella parte sud del Passo del Tonale è aperta la via verso il Ghiacciaio Presena che sale fino a 3000 m., più noto per le grandi piste sciistiche, oggi raggiungibili in funivia da Ponte di Legno, aperte anche durante l’estate, ma soprattutto paesaggio naturale di straordinario fascino. La modernissima funivia è circondata dalle strutture turistiche del Passo tra cui l’hotel Savoia a 20 metri dagli impianti di risalita.

Per i più sedentari, numerose malghe alpine e alberghi dotati di ogni moderno confort consentono di ammirare il paesaggio e godere dello straordinario clima di alta montagna. “Mirandola”, la Presanella, anche dell’antico Ospizio di San Bartolomeo, del XII°sec, completamente ristrutturato conservando gli antichi muri e oggi sede di un confortevole hotel attorno ai 2000 m. con osteria tipica trentina.

Sapori, profumi, tradizioni e leggende di vita.

La bellezza dei luoghi di montagna, nelle malghe e nei rifugi lungo i sentieri o nei numerosi hotel e ristoranti delle vallate, invitano a una cucina da gustare con calma, in compagnia, magari per provare le tante specialità da portare con sé tornando. Alimenti dell’economia di montagna, fatti anche con ingredienti poveri: il pane raffermo, la polenta, il formaggio, le erbe spontanee, i funghi, le mele e i frutti del sottobosco. Indimenticabili i canederli al formaggio puzzone o con lo spek, gli gnocchi di ricotta di malga, la panada, le zuppe, le carni di selvaggina e gli splendidi dolci con i frutti di bosco, lo strudel, la ricotta. Teroldego, Marzemino, Nosiola sono i più noti vitigni autoctoni trentini, cui si aggiunge il Müller Thurgau: nomi senza bisogno di aggettivi per i buongustai di tutto il mondo.

La ricetta delle frittelle di mele. Sulle fettine di mele, sbucciate, di un mezzo cm di spessore si versa la grappa mescolata con zucchero e cannella. Si prepara poi una pastella (per 5 mele, 1 tazzina di latte, 130g di farina, 2 tuorli, 2 albumi, ½ bicchierino di grappa) con tuorli, latte, grappa,farina setacciata e lievito; per ultimi si aggiungono gli albumi montati a neve. Immerse le mele nella pastella si friggono in abbondante olio caldo dorando da entrambe le parti. Sgocciolare e spolverare con lo zucchero a velo.

Sostando in Lombardia.

Salendo dalla città di Brescia verso le Alpi lombarde e il grande massiccio dell’Adamello (3539m), si entra in Val Camonica per immergersi in una storia antichissima di cui rimangono splendide e numerose tracce. I reperti più famosi si riferiscono all’antico popolo dei Camuni di cui si osservano le prime tracce stanziali nel Neolitico. Sulle rocce, rese lisce dal ritiro di immensi ghiacciai, vennero istoriate le pagine della vita camuna: la caccia, la lotta, la danza, la spiritualità e i culti, l’agricoltura, i costumi, le armi, gli utensili da lavoro, gli animali, l’ambiente, infine le numerose iscrizioni in caratteri misti etrusco-greci intrecciati a una lingua autoctona. Sono anche impronte del successivo stanziarsi, nel corso dei secoli, di popolazioni celtiche, etrusche, venete, fino all’arrivo dei Romani nel 1° sec. A.C. La Valle è stata riconosciuta patrimonio mondiale dell’UNESCO come sito per lo studio della preistoria.

Il Parco nazionale dell’Adamello protegge una grande varietà di animali e piante alpine che è possibile avvicinare nelle passeggiate e con le escursioni di vario grado di difficoltà. Caratteristico il “giro dei 5 laghi” con partenza dalla malga Nambino, sopra Campiglio: da 1634 m a 2708m.

Ponte di Legno-1257 m: raccontano che il nome derivi da un antico ponte (in legno) forse sul torrente Frigidolfo. Nel 774, in un documento di epoca carolingia, la valletta in cui è posizionato questo primo nucleo abitato era chiamata “Dalania”, da cui Dalignesi, nome degli abitanti di Ponte di Legno. A nord del Paese, ad un’altezza di 1.753 m. è consigliata una visita alle bellissime “Case di Viso”. Si tratta di un borgo di vecchie cascine di sasso e legno, tipiche costruzioni contadine di alta quota. La chiesetta è in ricordo di un eccidio tedesco della Seconda Guerra mondiale. Ci si trova nel grande parco naturalistico dello Stelvio e non è inconsueto poter ammirare aquile, falchetti, caprioli e meramotte. Il luogo, dotato di un fascino naturalistico (con immensi boschi di conifere) e storico notevole, è raggiungibile sia a piedi che percorrendo una stradina asfaltata. Per chi si arrampica lungo il sentiero che sale verso il lago e il rifugio Bozzi ci sarà il premio della maestosa visione dell’Adamello.

Nei numerosi paesini della Val Camonica è possibile ammirare le opere degli artigiani e degli artisti del legno (perdurano le tradizioni delle botteghe dell’”Artigianato Camuno del legno”) e della pietra locale come a Edolo e a Temù. In quest’ultimo paesino è stato recentemente ampliato anche il Museo della Guerra Bianca in Adamello.

In Valle Camonica si gustano la minestra d’orzo, il salmì di cervo o di capriolo con polenta, la berna e il violino d’agnello e tutta una tradizione casearia di formaggi di mucca e di capra; ma anche piatti dai nomi ” esoticamente camuni” come “casonsei”, “gnòch de la cùa” e “calsù”- quadrotti di pasta con un ripieno di patate, carne, formaggi ed erbe di montagna: sono loro i veri depositari dei sapori di una volta. Tra i dolci cercare a Ponte di legno le crostate con la frutta secca e il miele.

Le più antiche leggende della Valcamonica attribuivano al punto di incrocio delle valli trentine con quelle lombarde il luogo di raduno delle streghe e di dispettosi folletti che oggi, sulla spianata del Passo del Tonale, hanno lasciato il posto a diversi produttori di marmellate, tisane, miele e grappe prodotte nei luoghi.

Chiudiamo il piccolo viaggio con le parole della preghiera degli alpini: “Dio del cielo, Signore delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna. Ma ti preghiamo su nel paradiso lascialo andare per le Tue montagne”.

2 Commenti »

  • Vivian Anaya Retchy said:

    A todos mis Amigos de LA COMPAÑIA. Les mando un afectuoso abrazo. Les deseo que disfruten la estancia en Tonalestate y comparto con ustedes la felicidad de sabernos juntos por el Misterio.

    Seguimos en contacto espiritual a distancia.

    Saludos

    Vivian

  • Luz Alicia Nava Olmos said:

    Tuve el agrado de estar en el Paso del Tonale y asistir al Tonalestate 2016. conocí a personas 100 % amigables y agradables. Felices de compartir el pan y la sal.
    Lamentablemente el año anterior y éste, no me há sido posible, reunirme con tan entrañables amigos.
    Quiero desearles por este medio, el mayor de los éxitos en el evento que está por comenzar (Tonalestate 2018) y primeramente dios, no veremos el próximo año