ANDARE A SCUOLA… Nella Casa di Madre Teresa
Riportare il racconto di Monique Tonglet-Vélu non è semplice, per la paura di perdere quanto si è sedimentato in chi racconta e per paura di non capire quanto di ultimo ci sia nel racconto stesso. Monique è una testimone, non solo perché ha saputo essere una cronista attenta e capace, ma perché sa trasferire, in chi ha la pazienza di ascoltare, le domande che hanno modellato la sua stessa vita. Racconta che quando è arrivata a Roma, senza conoscere una parola di italiano, si è rivolta alle Suore di Madre Teresa di Calcutta che operano in Vaticano. Perché? Perché è una volontaria del Movimento di ATD_Quarto Mondo, fondato da padre Joseph Wresinski? Può essere. Nella casa “Dono di Maria” è stata destinata alla pulizia del dormitorio. Come è naturale, Monique fa degli incontri. Conosce le donne che vivono nella casa. Di alcune di loro, Wanda, Elia, Anita, Giorgia riferisce le storie ma soprattutto riferisce quanto l’incontro ha provocato in lei: della propria persona di fronte all’altro e dell’accoglienza reciproca. Ogni vero incontro permette di non essere complici di una società in cui gli uomini sono lasciati di fatto soli ad affrontare le loro sconfitte, le loro ferite, le loro ansie, i loro bisogni e i loro desideri.
Come è abituale per i volontari di ATD, Monique si appunta ogni sera ciò che ha vissuto. “En se remémorant les visages, les mots, les gestes, on découvre qu’on n’avait pas compris sur le champ”. Riflettere su quanto si scrive permette di non guardare superficialmente, di non interpretare per giudicare la vita degli altri, piuttosto consente di giudicare se stessi messi di fronte alla storia di chi ci ostiniamo a non vedere. Un film documento di Claire Jeanteur (produzione del CFRT, con la partecipazione di France Télévision) testimonia di quelle donne e del desiderio di seguirne la sorte anche dopo che Monique aveva lasciato Roma, perché “c’est le moment d’incruster au plus profond de soi l’appel profond des êtres” .