Perché fuggite il punto fondamentale?
Etica, scienza, pace: possono coesistere? Pere Brunet, professore alla Universidad Politécnica de Catalunya e ricercatore del centro Delàs de estudios para la Paz, ne è convinto e ne spiega le connessioni nella sua conferenza intitolata: “Ética, paz y militarismo: un enfoque desde la ciencia”.
Se le conoscenze che derivano dalla ricerca scientifica possono ritenersi neutre, l’uso che se ne fa ne determina le conseguenze e dovrebbe essere indirizzato al servizio, alla cura di tutte le persone “adesso e qui”. Se questo principio fosse condiviso porterebbe a passare dalla difesa degli interessi alla difesa delle persone e indirizzerebbe i governi a investire sul “ben-essere” della gente anziché su scelte di potere economico o imperialista. L’etica scientifica induce a confrontare tesi, critica mezzi ambigui e smaschera false verità perciò fa paura a “chi vuole agitarci come marionette”. Se c’è una verità che la scienza afferma è che siamo esseri limitati; ci aiuta a vedere i limiti e ci consiglia indignazione di fronte a chi presenta un’immagine infinita, vanitosa e illusoria d’uomo. Chi governa il sistema mondiale è purtroppo ostile a tale principio, occupato com’è ad accaparrarsi risorse, ad alimentare le guerre con un mercato delle armi più che miliardario, a possedere le coscienze.
Il cambiamento è difficile ma urgente e possibile attraverso un pensiero critico che alimenti la coscienza profonda dei limiti cui siamo soggetti e che smantelli una “concezione militarista” della vita creata dalla comunicazione, dalla pubblicità, dai videogiochi, dai social.