Rassegna stampa 2017
Dalla Gazzetta delle Valli
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- del 10 agosto 2017 Scarica in formato .pdf
Da Chiesa di tutti chiesa dei poveri: L’incontro di “Tonalestate” IL BARBARO CI SALVERÀ? (LINK) Scarica in formato .pdf
Il tradizionale raduno al passo del Tonale organizzato dall’Opera di Nazaret è dedicato quest’anno alla ragione tradita e alla crisi del sistema
Dal 7 al 10 agosto si svolgerà al Passo del Tonale e a Ponte di Legno (tra le province di Brescia e Trento) il tradizionale incontro estivo di “Tonalestate”, la manifestazione culturale internazionale organizzata ogni anno dall’Opera di Nazaret.
Quest’anno il tema dell’incontro sarà “La ragione” e la sua ispirazione è illustrata da un manifesto che reca un autoritratto di van Gogh e una citazione di Cesare Pavese e chiama in causa “Il barbaro”, con la relativa didascalia dantesca: “Fatti non foste a viver come bruti”. “Il barbaro” era il titolo di un giornale fondato molti anni fa da Giovanni Riva, che è stato l’iniziatore e l’ispiratore dell’Opera di Nazaret. Secondo gli organizzatori del convegno “Cesare Pavese e Vincent Van Gogh, uomini dotati di insolito talento, di grande intelligenza e di vera umanità, con la loro lunga e provata pazienza, ci aprono gli occhi su molti nostri modi di vivere che non hanno senso”. Non ha senso una vita vissuta nell’isolamento e nell’indifferenza, nella diffidenza verso gli altri o nella protesta sterile. D’accordo, come dice Jean Delumeau “nous ne sommes pas un siècle à paradis”, ma proprio per questo bisogna adoperarsi per “non essere né vittime né complici di un sistema tanto lontano da quel paradiso cui il cuore di ogni uomo anela magari senza saperlo”. E per riuscirci si fa appello, appunto, al “barbaro”, chiedendosi “che tipo di ‘barbaro’ saprà far crollare il potere incalcolabile delle nefaste corporazioni (e dei governi purtroppo loro solidi alleati) che decidono chi deve soffrire e chi no, chi deve mangiare e chi no, chi deve soccombere ai bombardamenti e chi invece deve cercare di vincere la noia costi quel che costi. Che tipo di barbaro saprà consolare il disagio profondo di chi è obbligato a migrare non certo per turismo ma nella speranza di incontrare pane, pace e lavoro?”
Nelle giornate di “Tonalestate” l’Opera di Nazaret riesce ad incontrare persone che vengono da tutto il mondo e sono tra quanti partecipano alle attività sociali, educative e caritative che essa promuove ed esercita in diversi Paesi, dall’America latina al Giappone; si tratta di studenti, professori, singoli professionisti e famiglie, volontari e responsabili di associazioni che una volta all’anno si incontrano in questa vacanza estiva per approfondire la cultura che è a fondamento delle attività e delle iniziative del movimento.
Le radici di Tonalestate sono da ricercare in una piccola compagnia di giovani, sorta negli anni Sessanta a Reggio Emilia sotto la guida di Giovanni Riva con il nome di “One Way”. Dopo un periodo di affinità con l’esperienza di Gioventù Studentesca di don Giussani, essi se ne distaccarono e nel 1976 si diedero una struttura propria prendendo il nome di Opera di Nàzaret e creando un Movimento di intervento nella realtà sociale politica e religiosa. Nel 1989 all’opera di Nazaret fu conferito il riconoscimento canonico dall’arcivescovo di Città del Messico; ciò segnò l’inizio della sua diffusione internazionale. Il 15 agosto 1999 il Pontificio Consiglio per i Laici decretò il riconoscimento dell’opera di Nazaret come associazione internazionale di fedeli.
L’Opera individua la propria identità nella coscienza che senza Gesù Cristo l’uomo si ritrova a considerarsi meno uomo. Suo fine primario è perciò che il volto presente di Cristo, mediatore di quello del Padre e mai dissociato dall’amore al destino di felicità degli uomini, venga incontrato da ognuno nella quotidianità della vita in famiglia, nella società, nel lavoro e nella normalità degli interessi, delle professioni e degli ambienti. L’Opera incoraggia inoltre lo sviluppo di esperienze di operosa carità che, contribuendo a nuove iniziative sociali, rispondano alle necessità materiali e spirituali di uomini, luoghi e tempi, seguendo le vie del Vangelo.
Sulla scia del Movimento è nata anche un’iniziativa di impegno civile e politico che, sotto il nome di “Pane, pace, lavoro” svolge un’opera di animazione e di partecipazione alla vita politica nei territori: “una, sia pure piccola, azione di resistenza e di proposta, se non altro svolta attraverso la formazione di persone e attraverso il loro impegno diretto nella pratica”.