“Imbroglio”. Segni, linguaggi e significato.
Il prossimo 3 agosto e fino al 6, riprende a Ponte di Legno, Passo del Tonale e Vermiglio, sulle Alpi bresciane e trentine, il dialogo del Tonalestate.
Titolando “Imbroglio”, l’happening 2013, nello stile che gli è proprio, pone un interrogativo e una proposta di riflessione, non una risposta definitoria, sulla comunicazione e l’incomunicabilità, sulla parola e sulle nuove possibilità di dialogo tra le culture. Saranno giornate di ascolto, conoscenze, dialogo di esperienze, testimonianze documentali, tentativi di comunicazione di “un altro mondo”.
“Tonalestate” è divenuto, negli anni, un “luogo di speranza” in cui si sono incontrati esponenti delle diverse fedi, uomini di cultura e scienziati, musicisti e artisti, persone segnate dalla sofferenza personale e da quella dei popoli di appartenenza, associazioni di volontariato e membri di centri culturali universitari. Le “vite dedicate”, raccontate nel 2012, hanno suscitato l’interrogativo sulla trasmissione delle notizie, che possono essere buone anche quando si deve raccontare la difficoltà, la sofferenza, la lotta. Il buono di non rimanere nell’imbroglio di una mentalità cieca e menzognera sulla vita umana e di conoscere quanto può dare speranza e coraggio a chi voglia costruire il futuro. Per questo anche quest’anno, come ogni anno, una giornata è dedicata al dialogo interreligioso e una alla pace.
Il manifesto del Tonalestate 2013 propone un dettaglio del quadro di Renè Magritte: “la reproduction interdite” noto anche come “l’uomo allo specchio” e riporta un brano dell’Odissea in cui Ulisse, grazie a una parola, riesce ad ingannare il Ciclope.
Sono attesi, tra molti, Marcello Buiatti, Agostino Burberi, Claudio Maria Celli, Giorgio Fornoni, Philippe Haddad; Adnane Mokrani, Esther Mujawayo, Michelangelo Tagliaferri, Vincenzo Zani .
Nelle serate, concerti di musica classica, canti irlandesi e cori alpini.
Cari amici, questa importantissima manifestazione culturale, qual’é Tonalestate con il tema “Imbroglio” 2013, veramente ci pone davanti l’interrogativo sulla comunicazione e l’incomunicabilità, con la speranza della possibilità di dialogo tra “los interlocutores”. Minuto a minuto stiamo seguendo attentamente le notizie attraverso questo sito ufficiale.
Auguro che queste giornate di ascolto siano uno spunto per continuare a vivere questo incontro nei nostri propri paesi dell'”altro mondo”. Giovanni ci aveva insegnato a vivere l’incontro come un “unico mondo”, quello dove due o tre si riuniscano nel Suo nome. Lí dove é successo l’incontro, é nato un “luogo di speranza” (intendendo la speranza non come quello che si aspetta ma come quello che c’é giá e ci da un’identitá).
Saluti e di nuovo auguri!