Cronisti tra il pubblico: l’opera del volontariato internazionale
Anwar Abu Eisheh arriva da Hebron presso la cui Università insegna diritto civile. Lo abbiamo ascoltato nella seconda giornata di questa edizione del Tonalestate con grande attenzione per il titolo che ha dato alla sua conferenza: davanti all’ideale non si cede.
Il dottor Eisheh ha esordito dicendosi molto grato e lieto di partecipare fra tanti studenti di ogni parte del mondo. Diceva che “era per lui come una boccata d’aria buona”. Ha quindi voluto far onore alla figura del professor Giovanni Riva con la sua partecipazione nella quale non ha inteso soltanto far conoscere le molte problematiche della sua terra- la Palestina- ma ha cercato soprattutto di raccontare le forme del suo impegno a costruire relazioni umane buone in mezzo alle incomprensioni, le difficoltà, perfino molti odii. Confrontandosi con il tema del Convegno, vite dedicate, ha messo in comune la sua intera vita offerta al volontariato internazionale e all’insegnamento perché si apra una prospettiva di convivenza pacificata.
Davanti a una sua iniziale domanda: fino a che punto si può dedicare la vita intera al servizio degli altri attraverso il volontariato?, il professor Eisheh ritiene che non possa essere un impegno isolato, ma sia indispensabile promuovere associazioni che si prodighino in un lavoro concreto negli ambienti più diversi. Ha quindi portato ad esempio una donna comune ma straordinaria che si è spesa per creare tali forme di aggregazione e in tal modo ha potuto anche partecipare alla vita politica e ad un’intensa vita sociale in terra palestinese. Le parole non sono sufficienti e sarebbe necessario poter andare nella regione per comprendere la situazione del suo popolo ma, attraverso la vita dedicata di Samil Halil, il professor Anwar ha potuto far capire anche quanto di buono si possa ottenere se ci si impegna a generare luoghi in cui i più bisognosi trovino risposte alla loro esistenza.
Fu una donna cui non fu facile frequentare le scuole quando, negli anni venti, quasi tutti dovevano andare a lavorare per il sostentamento delle famiglie, ma, grazie alla lungimiranza del padre, potè avere una buona formazione che sviluppò in lei un grande desiderio di contribuire allo sviluppo della sua gente. Nonostante un matrimonio forzato dalla famiglia, con il marito, dal 1936 al 1965, ebbe una vita attivissima e divenne unica donna rappresentante del suo popolo in parlamento. Con il marito, che diresse, finchè gli fu possibile, un liceo, si battè per i giovani, per l’emancipazione delle donne e in aiuto alle famiglie. Nel 1978 avviò un programma per le adozioni a distanza che è tuttora in corso con lo scopo di favorire la scolarizzazione dei bambini della Cisgiordania, Arabia e dei Territori palestinesi. Tale progetto è ben seguito, oggi, anche in Francia e permette a più di mille bambini di frequentare la scuola-
Il dottor Heiseh ha concluso con queste parole: “lo spirito di tali persone dedicate, come è stato anche Giovanni Riva, sarà sempre con chi resta a continuare lo stesso compito in favore dell’uomo”. Non c’è che da esprimere un ringraziamento per l’incitamento a rendersi conto che non c’è cosa più bella del dedicare la vita a uno scopo nobile e alto, in forma concreta e fruttuosa; parole fatte proprie anche da Eletta Leoni nel dare inizio ai lavori di questo Tonalestate 2012.