Conclusioni 2008
Il nostro dialogo, quello che qui al Tonalestate abbiamo snodato, ci ha richiesto quella semplicità di spirito o purezza di cuore (nell’ascoltare, nel domandare, nel dire) che potremmo chiamare “UMILTA’”.
“L’umiltà è un costante pulsare di servizievolità verso tutte le cose: le belle e le brutte, le buone e le cattive, le vive e le morte” (Max Scheler, La crisi dei valori, 1936).
Credo che già in questo atteggiamento di vera conversazione e di accettazione reciproca si siano realizzate la fatica e la gioia dell’incontro di diversi temperamenti, di varie storie o di diverse visioni: è questo l’aspetto, almeno come tentativo iniziale, di un multiculturalismo realmente rispettoso delle identità e capace di dialogo.
Ci siamo detti che tutti i cercatori dell’assoluto hanno la stessa dignità e l’uomo, per poter vivere, deve essere in relazione con l’altro; il bisogno dell’altro esprime anche la dignità e la grandezza dell’umanità. Abbiamo bisogno di ascoltarci, conoscerci; abbiamo bisogno di educazione e abbiamo bisogno di imparare tutti, gli uni dagli altri, il desiderio e l’azione per il bene comune.
Infine, vorrei dire che molte testimonianze ascoltate in questi giorni ci hanno reso evidente che esiste un legame sotterraneo tra criminalità, Stati e grandi capitali. Questo legame è costituito dai rapporti di dominio dettati dalle multinazionali di un Nord sempre più ricco, a un Sud del mondo sempre più povero e in ginocchio. Ed esso ha un’arma di distruzione di massa: la violenza strutturale del debito, fondata sulla logica imperiale e neofeudale delle moderne forme di neocolonialismo militare e finanziario affermatisi in diverse parti del pianeta.
Fame, epidemie e guerra permanente: questi sono gli angeli della morte, i “quattro cavalieri dell’apocalisse del sottosviluppo economico”. Le nuove mafie e le potenti lobbies internazionali senza scrupoli manovrano le borse, riciclano denaro sporco, commerciano armi: si tratta di organizzazioni criminali che usano l’ufficialità legalizzata del mercato.
E ciò crea quel clima sociale per cui “homo homini lupus”, come diceva Hobbes: l’uomo è un lupo per l’altro uomo; e ogni occasione o evento o circostanza sono buone per dividere gli uomini, metterli in lotta tra loro, distruggerne le identità, impedirne la comprensione reciproca, ucciderli.
Come affrontare questa situazione?
Tonalestate, in quanto piccolo evento culturale, può usare un’unica strategia: la denuncia; una denuncia morale e di impegno civile. Una denuncia che sia la voce dei senza voce.
Ringrazio chi ha portato tali testimonianze, che, oltre a svelare anche l’ambiguità di fondo di varie organizzazioni internazionali, ci ridanno il coraggio di vincere l’indifferenza e il disimpegno, per non tacere l’ingiustizia.
Ringrazio tutti i Relatori.
Ringrazio il Comune di Ponte di Legno, il Comune di Vermiglio, il Mirella cultura e tutte le istituzioni che hanno partecipato.
Ringrazio Elena e, attraverso di lei, tutto lo staff.
Ringrazio tutto il pubblico.
Arrivederci, si Dios quiere, se avremo possibilità anche economiche di continuare.
Maria Paola Azzali