Ryad Khadrawi. Da profugo a volontario
Riportiamo parte della testimonianza di Ryad Khadrawi, profugo siriano.
In Siria si combatte da 4 anni una feroce guerra civile e nessuno parla del perché questi profughi arrivano sulle coste italiane.
La guerra in Siria è iniziata dopo la primavera araba. Questi paesi erano governati da dittatori, c’era mancanza di libertà. Quando in Tunisia è esplosa la prima manifestazione, tutti abbiamo guardato alla Tunisia come un faro. Là c’era una dittatura da 30 anni. Dopo 25 giorni di resistenza, il potere è passato al popolo che ha tentato di ricostruire la democrazia. In Siria il presidente ha fatto un colpo di stato e ha governato per 30 anni. Diceva fosse una repubblica, quindi in teoria ci doveva essere un parlamento. Il 15 marzo ci fu la prima manifestazione. Dieci bambini scrissero la parola libertà su un muro e la polizia reagì catturando bambini e insegnante per torturarli. Questo fu il detonatore delle manifestazioni di Damasco. La risposta del regime era sparare. Il regime negava la rivolta e voleva far credere al mondo che il popolo lo amava perché si opponeva all’America e a Israele.
La guerra è iniziata nelle strade, non avremmo mai pensato di avere una guerra nel nostro paese. Non avremmo mai pensato di dover scappare dal nostro paese a causa di una guerra. La gente doveva scappare dai bombardamenti. Nel 2013 è stata lanciata una bomba chimica. Finora sono morte 300.000 persone.
Chi prende il barcone sa che, forse, potrebbe morire in mare, ma è consapevole che certamente morirà lì dove vive.
I profughi che cercano di arrivare a Milano vorrebbero proseguire per il nord Europa. C’è un’associazione che li aiuta a continuare il loro viaggio. A Milano diamo una mano a questa gente che arriva senza soldi, o che ha perso membri della famiglia.