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Nascita e lavoro del Centro Culturale One Way di San Salvador e Tegucigalpa

8 Agosto 2013 Nessun Commento

 

Stefano Barbieri: “venerdì 10 ottobre 2008, in un piccolo ristorante tipico salvadoregno, un gruppo di una decina di ragazzi di San Salvador, alcuni dei quali sono qui, hanno deciso di dar vita a un’esperienza di lavoro culturale.

Durante le conclusioni del Tonalestate era stata fatta la proposta di iniziare in ogni Paese un Centro culturale che avesse in Tonalestate l’ispirazione sui temi, i contenuti e le modalità di approccio di essi, ma fosse responsabilità di chi decideva di promuoverlo.

Quando, ritornando, ci siamo ritrovati in quel piccolo ristorante di Antiguo Cuscatlàn, abbiamo passato tale proposta anche a tutti gli amici che non erano stati presenti alle vacanze di quell’anno in Italia. Era, fin dal principio, un invito a un impegno serio e tenace e quindi è stata e continua ad essere una grande sfida.

La cultura, come ci ha scritto e insegnato il professor Giovanni Riva, nasce dall’esperienza, e la nostra esperienza è quella che lo stesso professor Riva ci ha trasmesso con la sua vita: un’unità fra gli uomini che noi chiamiamo “Compagnia”.

Quel ristorantino oggi è stato chiuso ma rimane nella nostra storia.

Quel giorno rileggevamo le conclusioni fatte al Tonalestate, da cui eravamo appena tornati, insieme ad una e-mail del professor Riva che ci suggeriva il nome “One Way”, unico cammino. L’unico cammino dell’uomo, una passione e uno struggimento per tutta l’umanità.

Quel venerdì 10 ottobre 2008 non ci saremmo mai immaginati cosa sarebbe accaduto in seguito: incontri con persone e personalità salvadoregne del mondo della educazione, della politica, del sociale, dell’ambiente universitario e accademico, di quello giudiziario.

Guardando a tutto il lavoro fatto, ne nasce solo la gratitudine e l’amore a quella compagnia che ci aiuta al giudizio e dà un senso e un significato al nostro lavoro culturale.

Nel maggio 2010 anche i nostri amici honduregni hanno iniziato lo stesso lavoro di One Way nella loro capitale, Tegucigalpa. Sempre con il desiderio di esprimere con umiltà e decisione un giudizio chiaro sulla realtà e sulle problematiche che vivono i nostri paesi.

Quest’anno abbiamo esposto al Tonalestate le locandine delle conferenze organizzate negli ultimi due anni sia in Salvador che in Honduras.

Ogni locandina è il risultato non tanto di un lavoro intellettuale, ma piuttosto di un impegno culturale fatto insieme nel decidere immagine, titoli e frasi per annunciare i contenuti che volevamo proporre alla riflessione di tutti. Vogliono essere un megafono per esprimere l’esigenza di giustizia, verità e uguaglianza che tutti gli uomini cercano.

Grazie”.

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