Messaggi augurali a Tonalestate 2013
ANWAR ABU EISHEH, professore di diritto all’Università Al Quds di Gerusalemme, Ministro della Cultura dell’Autorità Palestinese
Molte grazie per questo invito ma quest’anno purtroppo mi è totalmente impossibile lasciare il paese in questo periodo. Certo il tema mi interessa enormemente e mi sarebbe piaciuto essere lì! Noi avremo probabilmente un cambiamento del primo ministro e, potrebbe darsi, anche di governo intorno al 10 di agosto e quindi non posso assentarmi in agosto.
Buona fortuna e a presto, spero.
Merci beaucoup pour cette invitation mais cette année malheureusement il m’est totalement impossible de quitter le pays à cette période. Le sujet m’intéresse pourtant énormément et j’aurais aimé être là ! Nous aurons probablement un changement de premier ministre, et peut être de gouvernement vers le 10 aout et je ne peux m’absenter en août.
Bonne chance et à bientôt j’espère
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SIMONE BITTON, regista documentarista
Sono molto dispiaciuta, vi ringrazio molto sinceramente di questo invito, ma non potrò essere presente. Sono veramente troppo occupata tutta l’estate, e in particolare all’inizio di agosto. La mia amicizia a Maria Paola; spero ci sarà un’altra occasione.
Con amicizia
Je suis desolee , je vous remercie tres sincerement de cette invitation, mais je ne pourrai pas venir . Je suis vraiment trop occupée tout l’été, et en particulier début aout . Mes amitiés à Maria Paola , j’espere qu’il y aura une autre occasion.
Amitiés
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EUGENIO BORGNA, psichiatra, primario emerito di Psichiatria all’ospedale Maggiore di Novara
Sono infinitamente grato a Maria Paola Azzali dell’invito alle conferenze di Ponte di Legno, e delle bellissime lettere che mi sono state inviate dalle quali sgorga una straordinaria passione della interiorità, e della solidarietà umana e cristiana. Davvero una meravigliosa concezione della vita. Ma, al di là della mia speranza iniziale, non mi è stato possibile liberarmi dagli impegni già presi all’inizio di agosto, e non posso se non dire a loro la mia grande riconoscenza e la mia sincera testimonianza augurale. Grazie, di cuore.
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NOAM CHOMSKY, linguista e filosofo del Massachusset Institute of Technology (MIT)
Sarebbe certamente un evento entusiasmante, ma mi dispiace, senza speranza per me. Sono completamente pieno di impegni, e difficilmente avrò una pausa, per molto tempo.
I miei migliori auguri
Should be an exciting event, but I’m afraid it’s hopeless for me. Fully scheduled with hardly a break, far beyond.
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PHILIPPE CLAUDEL, regista e docente di letteratura all’Università di Nancy
Desidero inviarvi un breve testo, buon festival!
Inondazione verbale
Nella mia infanzia, sento ancora i miei genitori lamentarsi per la mancanza d’acqua che affliggeva a volte le loro colture. Aspettavano felicemente la pioggia. Grazie a lei i semi spuntavano, i campi inverdivano. Ma quando in autunno, e ancora di più in primavera, il fiume cominciava a gonfiarsi, a uscire dal suo letto e a ricoprire i campi e i giardini, il mondo sembrava una uniforme superficie di acqua sporca, che inondava tutto, piante, piccoli animali, rilievi. I miei genitori si lamentavano allora e si rammaricavano dell’abbondanza di ciò che fino a poco prima avevano sperato. Questa immagine dell’inondazione è quella che oggi mi viene spontaneamente in mente, quando guardo i miei contemporanei e l’uso che essi fanno del linguaggio. Penso che mai, nella storia dell’umanità, si sia tanto scritto, spesso testi molto corti, in una lingua metamorfizzata, semplificata, non più manoscritta ma digitale; una lingua che tollera abbreviazioni e scorciatoie, reinventandosi, non nel senso della ricchezza, ma in quello della facilità. La brevità dei messaggi inviati e ricevuti è inversamente proporzionale al loro numero. È un bombardamento al quale siamo sottomessi e al quale sottomettiamo gli altri, o piuttosto, per riprendere l’immagine di un liquido, è una inondazione. Se tutti questi messaggi fossero portatori di un senso profondo e non smettessero di elaborare le immense possibilità di linguaggio, ci si dovrebbe solo rallegrare; ma potremmo temere che essi siano solo una superficie povera, immensamente estesa, che non smette mai di espandersi, facendo sparire sotto di lei tutta la diversità e l’approfondimento che il linguaggio permette. Comunicare non è pensare. La comunicazione è un atto sociale e il pensiero, in principio, è un atto individuale. La prima si iscrive nel presente, nell’immediatezza, nella reattività. Il secondo ha bisogno di ritirarsi, necessità di una pausa, di lentezza, di contraddizione, di un esame calmo. Sarebbe pericoloso se oggi, con pretesti diversi, ci mettessimo a confondere le due cose e che il tweet, domani, prenda il posto del saggio o del romanzo.
Bonjour, voici le petit texte.
Bon festival!
Inondation verbale
Dans mon enfance, j’entends encore mes parents se plaindre du manque d’eau qui affectait parfois leur culture. Ils attendaient la pluie avec bonheur. Grâce à elle les graines levaient, les prés verdissaient. Mais lorsque à l’automne et plus encore au printemps, la rivière se mettait à grossir, à sortir de son lit et à recouvrir les champs et les jardins, le monde paraissait une uniforme surface d’eau sale, qui noyait tout, plantes, petits animaux, reliefs. Mes parents alors se lamentaient et regrettaient le surplus de ce qu’il avait plus tôt espéré. Cette image de l’inondation est celle qui aujourd’hui me vient spontanément à l’esprit lorsque je regarde mes contemporains et l’utilisation qu’ils font du langage. Jamais je crois dans l’histoire de l’humanité on aura autant écrit, souvent des textes très courts, dans une langue métamorphosée, simplifiée, non plus manuscrite mais digitale, et qui tolère abréviations et raccourcis, se réinventant non pas dans le sens de la richesse mais dans celui de la facilité. La brièveté des messages envoyés et reçus est inversement proportionnelle à leur nombre. C’est un bombardement auquel nous sommes soumis et soumettons les autres, ou plutôt, si je reprends l’image liquide, une inondation. Si tous ces messages étaient porteurs de sens profond et ne cessaient de travailler les immenses possibilités de la langue, il n’y aurait qu’à s’en féliciter, mais on pourrait craindre qu’ils ne soient qu’une surface pauvre, immensément étendue et qui ne cesse d’ailleurs de s’étendre, faisant disparaître sous elle tout ce que le langage permet comme diversité et approfondissement. Communiquer n’est pas penser. La communication est un acte social, et la pensée, au départ, un acte individuel. La première s’inscrit dans le présent, l’immédiateté, la réactivité. La seconde nécessite le retrait, la pause, la lenteur, la révision, la contradiction, l’examen calme. Il serait dangereux qu’aujourd’hui, sous des prétextes divers, nous nous mettions à confondre les deux, et que le tweet, demain, remplace l’essai ou le roman.
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DEISY DE ARANA
Cara Paola, ti saluto con molto affetto; ho ricevuto l’invito a Tonalestate e ti confesso che non posso nascondere il desiderio e la gioia di poter essere a questo incontro tanto bello al quale ogni anno mi invitate; però non è lontano il giorno in cui potrò essere presente e condividere tutte queste esperienze meravigliose che preparate con tanto amore. Grazie per pensare a me senza meritarlo.
Le mie preghiere sono sempre con tutta la compagnia.
Un grande abbraccio,
Querida Paola, te saludo con mucho carino, he recibido la invitación de Tonalestate, te confieso que no puedo ocultar el deseo y la alegria de estar en ese encuentro tan hermoso que cada ano me invitan, pero no esta lejos el dia que pueda asistir y compartir todas esas experiencias maravillosas que con tanto amor preparan.Gracias, por pensar en mi sin merecerlo, gracias… Mis oraciones estaran siempre con toda la Compania. Recibe un fuerte abrazo,
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MANUEL GÓMEZ GRANADOS Queridos amigos: Con ocasión de la celebración del Tonalestate 2013 y a pesar de la distancia en kilómetros que nos separa, deseo enviarles un sincero saludo y mis mejores augurios de éxito. El tema que están abordando es particularmente oportuno, además de complejo y fascinante: signos, lenguaje, significado. En efecto, al pasar de la modernidad a la postmodernidad y a la hipermodernidad, los signos, el lenguaje y el significado y se tornaron complejos, ambiguos y en ocasiones parece que hacen imposible la comunicación. La globalización también puso de manifiesto el distinto significado de las palabras, los gestos, los signos, dependiendo del país y la cultura.
Ahora, muchas palabras se omiten, se excluyen y se critican, tal es el caso de la esperanza, la libertad, la verdad… palabras que en algunos ambientes no se sostienen porque dicen que carecen de “realismo”, o de su correspondiente “referente empírico”, porque son fruto de confusiones en los modos de expresión, porque son perplejidades en las estructuras lingüísticas, un juego mal hecho en las reglas del lenguaje…
Parecería que existe el afán “maligno” de la analogía, que es la que provoca todo, pues aplicar ideas en parte igual y en parte distinto es lo que crea impertinencias en los niveles del conocimiento. De este modo, para nosotros, comunicar es enfrentar nuevos paradigmas, que lejos de ser considerados como un obstáculo, representan una nueva oportunidad para hacer que la Palabra no se vacíe de sentido. Hablo de la Palabra con mayúscula, aquella que se encarnó y se hace vida en nosotros.
El cardenal Ratzinger escribió -cito de memoria- que cuando Adán hizo mal uso de su libertad, su cuerpo cayó y se fragmentó, se dividió, y como en Babel, los distintos pedazos quedaron incomunicados en diferentes lenguas, razas, regiones, hasta que Cristo los reunió con su redención.
Algunos pensadores dicen que la palabra se agotó, se acabó, pero a nivel popular hay una sabiduría que se resiste y sigue comunicándose con la palabra y su significado. Un cantante mexicano, José Alfredo Jiménez, escribió: ” Se acabaron las palabras, se nos apagó la voz, cuando juntamos los labios, nos comprendimos los dos, se acabaron los insultos, se nos olvidó el rencor, nos perdonamos lo malo, y abrazamos nuestro amor…”
Veo los retos que en más de algún momento nos dejan perplejos, pero me resisto a aceptar que ahora la comunicación no es posible y que la palabra ya murió. Es verdad que las nuevas subjetividades operan de otro modo, mediante fragmentos, y que declaran que el “hombre ha muerto” porque se acabó el macro-relato, y en cierto sentido esto representa un nuevo reto, como cuando por ejemplo una persona ve la televisión y en el momento más interesante del programa entra a escena un anuncio de botanas o cosméticos, y la mente de las personas captan el significado y siguen viendo el programa sin dificultad. A diferencia de cuando uno está leyendo un libro y para no perder el hilo procura no interrumpirse, so pena de volver al párrafo anterior.
Por eso, estimados amigos, los felicito por el Tonalestate y hago votos por un fecundo encuentro.
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GABRIEL MOUESCA, responsabile di Harrera, associazione per il reinserimento dei prigionieri politici baschi
Cara Maria Paola, grazie per i tuoi messaggi così fraterni. Ti confermo però che non potrò spostarmi per essere con voi il 6 agosto. Ho degli incontri che non mi permettono di essere con voi contemporaneamente. Abbiamo lavorato duro per ottenerli, nella speranza che ci possano aiutare a fare un passo avanti nel processo di pace. Penso quindi che tu mi comprenda. Che Tonalestate 2013 sia un eccellente incontro in materia di condivisione di idee, di preghiere e di speranza. Vi abbraccio fraternamente.
Chère Maria Paola, merci à toi pour tes messages ô combien fraternels. je te confirme que je ne peux effectuer le déplacement pour vous rejoindre le 6 août. j’ai des rendez-vous que le ne peux reporter au même moment. nous avons travaillé dur pour les obtenir, en espérant qu’ils nous aident à avancer sur le chemin de la paix. Je pense donc que tu me comprendras. Que Tonalestate 2013 soit un excellent cru en matière de partage des idées, de prières, et d’espérance. je vous embrasse fraternellement.
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MOORE DONALD, membro della Compagnia di Gesù della Fordham University di New York
Forse uno di questi giorni potrei stupirvi ed essere con voi! Ma non quest’anno sfortunatamente. Assicura a tutti il mio affetto e le mie preghiere. Con gratitudine a Dio,
Maybe one of these years I may surprise you! But not this year unfortunately. Please assure ALL of my love and prayers. Gratefully in the Lord,
ERMANNO OLMI, regista – da parte di Betta Olmi
Grazie della vostra email e del vostro invito Ermanno, come lei giustamente scrive, è preso da numerosi precedenti impegni e non si sente di prenderne altri. Ha anche in preparazione un prossimo progetto filmico e quindi vorrebbe avere del tempo per dedicarsi al suo lavoro. La prego di scusarlo. Buon lavoro
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NAVY SOTH, rifugiata cambogiana
Ho ricevuto la vostra mail che mi ha fatto enormemente piacere e mi ha molto toccata. Purtroppo non potrò venire. Vi auguro un magnifico colloquio. Profondamente desolata. Con amicizia a Maria Paola Azzali e a tutti.
J’ai bien reçu votre mail cela me fait énormément plaisir et très touchée, Malheureusement je ne pourrais pas venir. Je vous souhaite une magnifique colloque. Profondément désolée ! Amicalement Mme Maria Paola Azzali à tous,
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RUBEN ZAMORA, ambasciatore salvadoregno negli USA
Ringrazio voi e Andrea per l’invito; le poche volte che ho potuto accompagnarvi sono state per me una esperienza di vigore e purificazione tanto spirituale quanto corporale; disgraziatamente la prima settimana di agosto ho impegni come ambasciatore che non ho potuto spostare e questo non mi permetterà di essere con voi. Di nuovo: spero di avere il prossimo anno una maggiore disponibilità di tempo e se vi ricorderete di me, mi piacerebbe molto potervi accompagnare. Saluti
Le agradezco a Ud. y a Andrea la invitación; las pocas veces que he podido acompañarlas ha sido una experiencia de vigorización y purificación tanto espiritual como corporal, desgraciadamente en la primera semana de Agosto tengo compromisos como embajador que no he podido mover y eso no me permitirá estar con Uds. Nuevamente; espero que el próximo año tendre una mejor disponibilidad de tiempo y si aun me recuerdan, me encantara poder acompañarlos. Saludos
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Sono inoltre pervenuti i saluti di:
NABIL ENNASRI, ricercatore in Scienze politiche all’università di Nanterre e esperto delle problematiche del Quatar
SERGE HALIMI, direttore de Le Monde Diplomatique
SEAMUS HEANEY, poeta, premio Nobel per la letteratura
CLAUDIO MAGRIS, scrittore e professore di Letteratura germanica all’università di Trieste
ANDREA PACINI, consultore della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani presso il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
JEAN MARIE PETITCLERC, responsabile dell’associazione Valdocco, Lyone