UN NUOVO UMANESIMO di Giuseppe Pittau
Sua eccellenza l’arcivescovo Giuseppe Pittau è tra coloro che da sempre hanno partecipato alla fondazione e al progresso di Tonalestate; ma, quest’anno, raggiunti i 75 anni, ha scelto di svolgere le funzioni di “viceparroco” in una città del Giappone e non potrà essere presente. Diamo perciò qui la traduzione della prefazione all’edizione giapponese del libro “Piccola antropologia cristiana” (libro utilizzato da molti che frequentano Tonalestate), che il “padre” (così chiede ora che lo si chiami) Pittau, allora segretario per la Congregazione dell’Educazione Cattolica, scrisse nel 2001.
In occasione del grande giubileo dell’anno 2000, si è celebrato l’anno santo degli operatori universitari. Il tema scelto per l’occasione fu: “L’università per un nuovo umanesimo”.
L’università è, nella sua essenza, il luogo in cui si dovrebbero ricercare il valore e lo scopo dell’uomo. E cosa vuole dunque dire ricercare un “nuovo umanesimo”?
Di solito, quando si dice oggi “umanesimo”, s’intende riferirsi all’eredità del “rinascimento” e, cioè, di quel movimento culturale e artistico che influenzò in maniera decisiva varie culture e che, ispirandosi principalmente alla cultura greco-latina, valorizzò l’uomo e le sue caratteristiche, enfatizzando il fatto che sia l’uomo stesso a dovere innalzare il proprio livello di vita, adoperandosi anche allo sviluppo e al miglioramento della società intera.
In precedenza, l’intellettuale del “medioevo”, in possesso di una visione del mondo fermamente basata sulla teologia e sulla filosofia, aveva come scopo la felicità spirituale e il soddisfacimento personale attraverso lo sviluppo della personalità, l’approfondimento della conoscenza e il perfezionamento intellettuale del singolo all’interno del lavoro accademico e intellettuale. L’uomo del “rinascimento”, invece, pur avendo anch’egli come scopo la felicità e il soddisfacimento personali, fece come un passo in avanti, per volgere l’attenzione alla promozione sociale e alla formazione di leader che potessero guidare adeguatamente la società.
Lo scopo dell’anno santo per gli operatori universitari, pur essendo quello di un “nuovo umanesimo”, non si è fermato al “rinascimento” (e cioè alla ricerca di un umanesimo che si fondasse sulla cultura antica e che desiderasse il progresso sociale). L’università del 19° e 20° secolo, infatti, con la sua eccessiva preoccupazione per lo sviluppo delle scienze e delle tecniche e per l’attenzione a sempre nuove scoperte, ha visto, anche come conseguenza di tutto ciò, le guerre mondiali, che hanno adoperato malvagiamente il potere atomico, portando alla distruzione ambientale e al processo di degradazione dell’umano.
In questa situazione, dunque, il “nuovo umanesimo” fa un passo in avanti, ricercando non soltanto lo sviluppo tecnologico; tornando alle radici stesse dell’umano, vuole ripensare nuovamente alla responsabilità sociale, proponendosi di costruire un umanesimo che abbia come cuore Cristo. È in questo senso che abbiamo scelto il termine “nuovo umanesimo”.
Per quanto gli uomini possano dialogare e discutere tra loro, il livello di tali dibattiti rimane a livello naturalistico e quindi chiuso in se stesso; il dialogo tra gli uomini può portare al pericolo di cadere nell’esaltazione di sé e nel monologo. Perciò, la proposta di questo “nuovo umanesimo” vuole rompere la prigione in cui l’uomo è rinchiuso e cominciare un dialogo aperto, con al centro Cristo, figlio di Dio, fatto uomo.
Il dialogo con al centro Cristo non si ferma soltanto alla pur esaltante esperienza della civiltà antica e della creatività umana, ma introduce, nella natura e nell’umano, una dimensione metafisica e un mondo soprannaturale. Così, il dialogo si apre a un mondo che ha come suo centro la salvezza e il messaggio del vangelo portati da Cristo, il Dio fattosi uomo. Ed è qui che nasce il “nuovo umanesimo”.
Nella “Piccola antropologia cristiana”, si presenta brillantemente questo vero umanesimo, nuovo e aperto. I lettori potranno capire facilmente cosa sia il vero umanesimo; e gli studenti, attraverso lo studio di questo testo, potranno fare un passo in avanti verso un mondo libero. Mi auguro di cuore che ciascuno di essi possa trovare la direzione verso cui procedere con sicurezza.