I Relatori di Tonalestate 2004
Anwar Abu Eisheh
Il Dottor Anwar Abu Eisheh dopo aver compiuto i primi studi al Algeria, ha conseguito la laurea in materie giuridiche all’Università Parigi X nel 1980. il professor Anwar è bandito dal territorio Palestinese nel 1974. dopo aver sofferto in prigione per un periodo abbastanza lungo.si è quindi trasferito in Francia, dove ha continuato la sua attività per le associazioni pacifiste. Dopo gli accordi di Oslo è potuto rientrare in Palestina e attualmente è docente presso la facoltà di Legge della Al Quds di Gerusalemme, dove insegna Diritto del Lavoro, Diritto Civile e Diritto Marittimo. Oggi si occupa soprattutto di azioni educative per i bambini in situazioni di emergenza nei territori occupati ed opera principalmente a Hebron, la sua città che è attualmente uno dei punti più caldi della questione israeliano-palestinese.
Precedenti partecipazioni a Tonalestate: nel 2002, ha tenuto la sua conferenza il giorno 2 agosto 2002, dal titolo: “La non violenza: una possibilità per la società palestinese?”
Joseba Alvarez
Joseba Alvarez è membro della Mensa Nacional di Herri Batasuna, consigliere municipale a Donostia (San Sebastian), è responsabile della politica linguistica, insegnamento, cultura e sport.
Nei suoi confronti in Spagna è stato emesso un ordine di cattura, ma non ha potuto essere arrestato poiché si trovava a Bruxelles (Joseba è stato poi arrestato a Irun l’11 aprile. Comunque tutti i 22 dirigenti di Herri Batasuna, precedentemente arrestati, sono stati scarcerati il 16 aprile dopo aver versato una cauzione di 20 milioni e 500mila pesetas, circa 250 milioni di lire).
E’ uno dei promotori della “Proposta di Pace per il Paese Basco: Alternativa Democratica”, presentata dall’ETA che si basa su due differenti punti fondamentali di negoziato, uno che riguarda l’ETA e il governo spagnolo, l’altro tutti i cittadini baschi che prenderanno parte ad un processo democratico reale, ossia – per la prima volta – avranno la libertà di scegliere tra tutte le possibilità politiche, compresa l’indipendenza.
Dalil Boubakeur
Nato nel 1940 in Algeria, figlio dell’allora rettore della Moschea di Parigi Si Hazma Boubakeur , dopo gli studi di medicina, è diventato membro dell’Ordine dei medici di Parigi, poi membro della Commissione Consultativa dei diritti dell’Uomo e del Consiglio Nazionale per il SIDA; dal 1981 al 1984 è stato vice-presidente dell’Associazione dei Medici musulmani di Francia.
Nel 1992 è diventato Rettore della Moschea di Parigi e dal 1996 Direttore superiore delle Moschee di Francia. Impegnato in diverse campagne per i diritti umani (è stato membro del World Council of Peace di Cincinnati).
Nel 2003 é stato eletto presidente del Consiglio Francese del culto musulmano, ruolo di importante rappresentanza per l’islam in Francia. Da allora collabora attivamente con il Primo Ministro Jean-Pierre Raffarin e con il Ministero degli Interni.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2002, conferenza del 1 agosto dal titolo “La Guerra non è Santa”
Tonalestate 2003, conferenza del 3 agosto dal titolo “Dieu à l’age technologique”
Elias Chacour
Elias Chacour nasce nel villaggio Palestinese di Biram, nella Galilea del nord nel 1939. Nel 1948 dopo la risoluzione delle Nazioni Unite il suo paese in Palestina diviene sovranità dello Stato di Israele. Tre anni dopo, il suo paese di Biram sarebbe cambiato per sempre; nel 1951, soldati israeliani marciarono verso Biram e dissero agli abitanti che avrebbero dovuto lasciare il villaggio temporaneamente per ragioni di sicurezza. Quando gli abitanti di Biram tornarono, trovarono le loro case e l’intero villaggio distrutto dall’esercito israeliano. Non avrebbero più avuto il permesso di tornare.
Molte persone nella posizione di Chacour sarebbero stati sopraffatti dalla rabbia e avrebbero trascorso il resto della loro vita per cercare vendetta contro Israele. Comunque, sebbene sconvolto dalla perdita della sua casa, la sua vita avrebbe preso un altro corso.
Elias Chacour diviene prete della chiesa cattolica Melkita che risale al periodo Bizantino di Costantino. Padre Chacour ha aperto una scuola nella città palestinese di Illibin in Galilea per educare i palestinesi svantaggiati i quali hanno fame di conoscenza. Tutto questo cominciò agli inizi degli anni ottanta con una sola classe di venti studenti. Ora c’è un asilo, la scuola elementare, e una scuola superiore aperta a tutti. Ci sono più di cento insegnanti solo nella scuola superiore, alcuni mussulmani, altri cristiani, altri palestinesi e alcuni ebrei. C’è anche un centro formativo per gli insegnanti. Illibin possiede anche un college che è frequentato da più di seicento studenti, e offre studi in varie materie, come ingegneria, comunicazioni e elaborazione alimentare. Questo college ha diverse facoltà di circa cinquanta professori, almeno quaranta dei quali permettono di ottenere la laurea specialistica. Padre Chacour sta aspettando di avere il permesso per iniziare una università accreditata. Attualmente ci sono più di 4000 persone che frequentano il campus Illibin.
Corrado Corghi
Corrado Corghi è nato a Reggio Emilia nel 1920. E’ assistente alla cattedra di pedagogia alla cattolica di Milano, poi all’università di Trieste. Presidente diocesano dei giovani di Azione Cattolica, nel 1946 è chiamato a Roma in qualità di presidente centrale del movimento maestri di Azione Cattolica e di vice-presidente nazionale dell’AIMC. Rinuncia a questi incarichi in opposizione alla linea di Luigi Gedda. Ritorna a Reggio Emilia; è segretario provinciale DC; poi segretario regionale, consigliere nazionale, membro della direzione nazionale del partito. Si dimette dalla DC nel 1998, per dissensi sulla linea del suo partito nei confronti della guerra del Vietnam. Collabora con Livio Labor e partecipa alla nascita del Movimento Politico dei Lavoratori (MPL). E’ anche presidente dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e delle terme di Salsomaggiore, consigliere delle Nuove Reggiane, membro del Consiglio superiore della Sanità. Nel 1956 promuove la nascita del “Centro italiano di storia sanitaria ospedaliera”. E’ anche decano del Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa (Consiglio d’Europa) e membro della presidenza italiana dell’UNESCO. Attualmente è vice presidente dello Spedale degli Innocenti di Firenze e vice presidente del Comitato Etico dell’Arcispedale santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2002, conferenza del 1 agosto dal titolo “”Felici i costruttori di pace” (una vita come ambasciatore di fede, giustizia e pace)
Tonalestate 2003, conferenza del 2 agosto dal titolo “La tecnicissima tecnica (non tecnica) dell’accoglienza”
Carlo D’Adda
Carlo D’Adda (1937) è professore di Economia politica nella Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna. Si è laureato nel 1962 all’Università Cattolica di Milano e ha trascorso periodi di perfezionamento alla London School of Ecconomics e al Massachusetts Institute of Technology. E’ stato abilitato alla libera docenza in politica economica e finanziaria nel 1970 ed è divenuto professore straordinario di economia politica nel 1976.
Ha svolto a Bologna la carriera accademica. Si è interessato della costruzione di modelli econocentrici e si occupa di macroeconomia, di problemi monetari e finanziari, di previsione economica. E’ autore di diversi saggi sulle politiche di stabilizzazione e sulla politica italiana. E’ presidente della Società Italiana degli Economisti per il triennio 2001/2002-2003/2004 ed è stato vicepresidente della medesimo nel triennio 1995/1996-1997/1998. e’ stato direttore del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna nel triennio 1996/97-1998/99. nel periodo 1995-1998 è stato Presidente dell’Azienda Farmaceutica Municipalizzata del Comune di Bologna, con il mandato di prepararne la privatizzazione.
E’ membro corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e membro effettivo dell’Accademia delle Scienze dell’istituto di Bologna. E’ membro del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. E’ membro del comitato generale premi della fondazione Invernizzi. E’ membro del Comitato Scientifico di Prometeia, Associazione per le previsioni econometriche. E’ direttore del Master in gestione dei rischi finanziari della Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna.
Elik Elhanan
Elik Elhanan ha 27 anni, è israeliano e vive a Gerusalemme. A 18 anni si arruola nell’esercito israeliano; insieme al fratello Guy ha combattuto al confine, contro il Libano.
Dell’esperienza dell’esercito dice: “Ho prestato giuramento allo Stato come fanno tutti i giovani soldati. Ho giurato di difendere le sue frontiere e i suoi cittadini. Ho prestato giuramento con tutto il mio cuore. Ci ho creduto allora e ci credo anche adesso. Eppure dico che non presterò più servizio in quell’esercito”. Ora Elik il portavoce dell’Associazione “Il Coraggio di dire No”, movimento di riservisti israeliani che si rifiutano di prestare servizio nei territori occupati. Si riferisce in particolare a israeliani che hanno già fatto il servizio militare obbligatorio e che si rifiutano di continuare il loro servizio di riserve,obbligo che tutti gli uomini compiono un mese all’anno fino all’età di 45 anni.
Ha anche l’onore, o meglio dire, la sventura di fare parte del “Forum delle Famiglie in Lutto”, gruppo di supporto e di dialogo tra famiglie israeliane e palestinesi che, avendo perso un membro della famiglia in questo conflitto, rifiutano l’odio e la vendetta. Questo forum è nato dall’iniziativa di Nurit e Rami, i genitori di Elik, che hanno perso la loro figlia quattordicenne Smadar, in un attacco terroristico di un palestinese suicida, nel 1997. attraverso questo forum hanno la possibilità di incontrare altre persone, persone formidabili, storie personali uniche, che si rifiutano di imboccare la via più facile, quella dell’odio, ma che invece scelgono di dialogare, confrontarsi e provare a “fare qualcosa che abbia valore”.
Gian Guido Folloni
Gian Guido Folloni nasce nel 1946 a Scandiano in provincia di Reggio Emilia. Tra il 1967 e il 1968 è riserva ufficiale del Corpo Militare degli Ingegneri; ha studiato ingegneria meccanica presso l’università di Bologna. Tra il 1975 e il 1980 è giornalista a Bologna e a Milano per il quotidiano cattolico ?Avvenire? di cui diviene direttore dal 1982 al 1990. Tra il 1991 e il 1993 è stato autore e produttore di programmi di informazione per Rai Uno.
Nel 1994 viene eletto al Senato della Repubblica con la lisa del Partito Popolare ?Patto per l’Italia?; nel 1995 è stato capogruppo in Senato del CDU, partito dei Cristiano Democratici Uniti. Nel 1996 è stato membro del Comitato degli affari Esteri. Come membro dell’Associazione Parlamentare per l’Euro, è eletto Vice-Presidente del PAEC. Nel 1998 partecipa alla fondazione del Partito UDR, unione democratici della Repubblica, partito condotto dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, per il quale diviene capogruppo al Senato.
Dal 1998 al 1999 diviene Ministro per i Rapporti con il Parlamento durante il primo governo Dalema. Nel 2000 diviene vice-presidente per l’Istituto Italiano per l’Asia. Nel 2001 diviene membro del Dipartimento per gli Affari Esteri della Margherita e responsabile dei rapporti con Asia e Paesi Arabi. E’ tutt’ora vice-presidente dell’Istituto italiano per l’Asia.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2001, conferenza del 29 luglio dal titolo “la Globalizzazione umana”
Tonalestate 2002, conferenza del 2 agosto dal titolo “Il surrogato della pace” (dalla deterrenza, alla guerra globale, al terrorismo)
Tonalestate 2003, conferenza del 4 agosto dal titolo “L’Europa dei popoli, aperta ai popoli”
Aldo Giobbio
Aldo Giobbio è giornalista, professionista, si è occupato di economia, sindacati, politica internazionale e storia contemporanea.
Ha scritto alcuni saggi sulla storia del movimento operaio e sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa. Attualmente collabora alle riviste “Letture” e “Inoltre”.
Katalin Katz
Katalin Katz è un ebrea di origini ungheresi, inserita in Israele fin da bambina; è lettrice alla Hebrew University di Gerusalemme ed è membro della Domari Society, associazione di Gitani di Gerusalemme.
Katalin si occupa del problema dei Rom, tema più che mai attuale dal momento dell’apertura dell’Unione Europea ai paesi dell’ex blocco comunista. La sig.ra Katz è dall’inizio degli anni novanta che cerca di ritrovare superstiti e tracce del genocidio dei gitani da parte dei nazisti.
Nel luglio 2000 52 persone di origine ungherese arrivano a Strasburgo a chiedere asilo politico alla Francia. Sono una piccola minoranza di Rom provenienti da Zamoly, un piccolo villaggio a ovest di Budapest. Il loro viaggio in macchina è stato reso possibile dall’aiuto finanziario proprio di Katalin Katz. E’ in occasione di questo viaggio che Katalin viene in contatto con Michael Warschawski, giornalista israeliano attivista per la pace. Questi Rom arrivano a Strasburgo con un dossier giuridico che è riuscito, nonostante le trappole giuridico-politiche, a dimostrare che sono stati vittime di discriminazioni razziali e di violenze rimaste impunite.
Katalin Katz ostinatamente continua a ripetere che il genocidio dei Rom da parte dei nazisti non è ancora riconosciuto dalla comunità internazionale e non si conosce il numero delle vittime, che si avvicina al milione.
Marc Leclerc
Marc Leclerc nasce a Bruxelles nel 1950. E’ sacerdote della Compagnia di Gesù. Dottore in scienze alla Universitè Libre de Bruxelles e dottore in filosofia nella Universitè Catholique de Louvain.
Attualmente è docente di filosofia moderna e contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2003, conferenza del 3 agosto dal titolo “Tecnica e rifiuto della miseria”
Alex Maskey
Alex Maskey nasce a Belfast nel 1952. educato al Collegio S. Malachia e all’Istituto per l’educazione Primaria e Secondaria. Alex è noto soprattutto per il suo impegno per la pace e per cercare di tenere insieme le comunità. E’ stato membro della direzione del Sinn Fein, partito politico nato all’interno del movimento repubblicano che lavora per la pace, la giustizia e l’uguaglianza; capogruppo è Gerry Adams. E’ stato eletto consigliere comunale a Belfast per i Sinn Fein nel 1983 e membro della commissione per i negoziati nel processo di pace per l’Irlanda del Nord. Si era candidato alle elezioni per Sindaco di Belfast già nel 2001, ma non era riuscito ad essere eletto perché il gruppo politico Alliance votò contro di lui in segno di protesta. Il partito Alliance è un gruppo politico trasversale, composto da moderati cattolici e protestanti. Si è candidato l’anno successivo e vincendo le elezioni, grazie questa volta anche all’appoggio dell’Alliance, è diventato il primo sindaco di Belfast del partito Sinn Fein. Questa elezione è stata definita “storica” e straordinaria, perché i protestanti unionisti sono sempre stati la maggioranza, mentre i cattolici repubblicani la minoranza. E’ significativo anche l’appoggio dell’Alliance il quale riconosce il Sinn Fein come partito istituzionale, entrando a far parte del nuovo processo democratico. Alex Maskey quando è stato eletto ha pronunciato questa frase “Sarò il Sindaco di tutti”.
Tra il 2002 e il 2003 vi sono stati alcuni momenti di maggiore importanza che hanno fatto si che il suo mandato fosse ricordato anche dopo la fine dell’incarico. Il 24 luglio annuncia l’intenzione di istituire un gruppo di lavoro per combattere il settarismo; questa decisione fu presa in riposta al diffuso disgusto per l’uccisione di un giovane cattolico. Il 5 agosto dichiara di non essere stato intimidito dalla pallottola che lo aveva colpito durante un dibattito contro il settarismo presso il municipio di Belfast. E provocò la collera degli unionisti quando collocò la bandiera tricolore nel suo studio in Municipio.
Precedenti partecipazioni a Tonalestate:
2003 tiene una conferenza dal titolo. “Non si calpesta una storia”
Alberto Melloni
Alberto Melloni ha terminato i suoi studi con un dottorato in Storia Religiosa presso l’Università di Bologna. E’ stato membro del Dipartimento di Storia del Cornell University e borsista della Università Cattolica di Fribourg Ch. Dirige la Biblioteca G. Rossetti della fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, e fa parte del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerche in Storia del Cristianesimo e delle Chiese dell’Università di Roma Tor Vergata e del Master in Scienze delle Religioni all’Università di Roma Tre, sede nella quale ha insegnato nove anni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.
E’ professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, nelle facoltà di Scienze della Comunicazione e Scienze della Formazione.
E’ membro della redazione della rivista ?Cristianesimo nella storia?, della Accademia Internazionale di Scienze Religiose della società For Medieval Canon Law, e della ?Association For Computers And Humanities?, ed è direttore nel Board di ?Concilium?, rivista internazionale di teologia, edita in sette lingue.
Presiede il comitato nazionale per il bilancio delle scienze religiose nel novecento, ed è membro dei comitati nazionali per l’edizione dei diari Roncalli e per il centenario di Giorgio La Pira.
Ha editato fonti e pubblicato studi su Giovanni XXIII, e ha curato l’edizione critica “Il Giornale dell’Anima. Soliloqui, note e diari spiritual”, e ha curato il volume “Giuseppe Rossetti, la ricerca costituente 1945-1953”.
Collabora con la RAI, con IL Corriere della Sera di Milano e con altre riviste e giornali.
Donald Moore
Professore di Teologia, ex rettore della Comunità Gesuita alla Fordham University e superiore della west Side Jesuit Community, Moore ha iniziato nel 2000 due anni di assenza dalla Fordham University per servire come direttore delle relazioni internazionali al Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. Attualmente trascorre un semestre presso la Fordham University e il resto dell’anno al Pontificio Istituto Biblico, nel quale è impegnato a lavorare per la pace, giustizia e riconciliazione e da il suo supporto come pastore per una comunità che in quell’area parla inglese.
Donald Moore è autore di: “the Human and the Holy – The Spiritualità of Abraham Joshua Heschel” (l’umano e il sacro – la spiritualità di Abraham Joshua Heschel). Di questo libro trascrivo un commento di Sylvia Heschel: “Donald Moore ha espresso molto bene ciò che giace al fondo degli scritti di heschel, cioè che l’umano è il sacro. Fa del messaggio di Heschel qualcosa di persuasivamente accessibile a tutti coloro che stanno cercando il significato dell’esistenza”.
E’ inoltre autore di “Martin Buber: Prophet of Religious Secularism” (Martin Buber: profeta del secolarismo religioso), nel quale Donald Moore entra in dialogo con il credo di Buber per il quale la religione e la comunità sono essenzialmente in correlazione come lo sono il Pensiero che parla a Dio e il Pensiero che parla agli altri esseri umani.
Gabriel Mouesca
Jean Gabriel Mouesca nasce nel 1961. E’ stato arrestato nel 1984. Nel 1986 è stato condannato 5 volte davanti al tribunale delle pene da 2 a 5 anni di prigionia, poi a 15 anni di reclusione criminale dalla Corte d’Assise di Parigi. Il totale delle sue pene ammonta a 28 anni. Gabriel Mouesca dopo le prime esperienze lavorative nel settore tecnico e operaio e in seno alle organizzazioni giovanili radicate nel popolo basco, diventa “abertzale”- patriota, sindacalista, impegnato nelle cooperative, militante di Iparretarrak; è implicato in un affare di sangue che risale al 7 agosto 1983: in quella giornata, in un campo delle Lande, a Leon, Mouesca e altri tre membri dell’Iperretarrak sono coinvolti in uno scontro a fuoco con due gendarmi venuti per arrestarli; un gendarme muore. Dopo questo affare lui, accusato, è passato davanti a svariati giudici. Da un commissariato all’altro; dalla Maison d’Arret di Pau viene liberato nel 1986 da un commando di Iparretarrak, ma poi è di nuovo arrestato e dal 1987 passa da la Santè a Fleury-Merogins, a Fresnes, a Bois d’Arcy e di nuovo a Fresnes.
Secondo i magistrati incaricati del dossier di Mouesca lui è l’uomo che più a lungo è stato detenuto provvisorio in Francia; gli avvocati confermano. Nel 1996 conoscerà un triste record con 11 anni e mezzo di detenzione in commissariato. Nel 1998 la Francia viene condannata dalla Commissione Europea per i Diritti Umani per la violazione del “diritto di un detenuto ad essere giudicato a termini di ragione”.
Mouesca ha organizzato in prigione scioperi della fame contro l’isolamento totale e le disumane condizioni di detenzione, per il rifiuto di sottomettersi a perquisizioni corporali umilianti allora praticate nelle carceri e per ottenere per tutti i detenuti condizioni di visite famigliari più umane. Nel corso di questi anni “Gabi” con altri detenuti politici e di diritto comune non ha mai cessato di battersi contro l’arbitrariato, la mancanza di rispetto, l’assenza totale di umanità che sono di regola nelle prigioni. Con un piccolo gruppo ha creato un giornale diffuso con circa 1000 esemplari “Una maniera di farsi intendere, fuori dai muri” dice Mouesca.
Precedenti partecipazioni a Tonalestate:
tonalestate 2002, conferenza del 2 agosto dal titolo “Ma nuit carcérale était étoilée” (percorso umano di un militante basco)
Tonalestate 2003, conferenza del 3 agosto dal titolo “Il n’y a pas de fatalité”
Girolamo Prigione
Arcivescovo titolare di Laurico, nato nel 1921 in provincia di Alessandria, ha studiato alla Pontificia Università Lateranense, giungendo al dottorato in diritto Canonico. All’università statale di Roma ha ottenuto il dottorato in lettere e filosofia. Diplomato poi nella scuola di diplomazia della Santa Sede, ha avuto vari incarichi nelle Nunziature Apostoliche in Italia (1957/1960), negli Stati Uniti (1960/1963) e in Austria (1963/1968).
Rappresentante permanente della Santa Sede presso la I.A.E.A. (International Atomic Energy Agency), Delegato della Santa Sede in diversi organismi internazionali, è stato poi Nunzio Apostolico in Guatemala e in El Salvador dal 1968 al 1973, delegato apostolico in Nigeria e Ghana (1973/1976), Pro-Nunzio Apostolico in Nigeria (1976/1978) e delegato apostolico (1978/1992)e quindi Nunzio Apostolico (1992/1997) in Messico, dove il suo nome è soprattutto legato alle riforme costituzionali e all’articolo 130.
Rappresentante del papa in diverse missioni, è consigliere della Pontificia Commissione per ‘America Latina, membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli e membro del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
Altre partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2002, conferenza del 2 agosto dal titolo “La Santa Sede fattore di pace nella comunità internazionale (Esposizione di un arcivescovo e nunzio apostolico)”
Rosa Prosperi
A breve disponibile
Enos Rota
Enos Rota ha 49 anni ed è impiegato nel comune di Correggio (Reggio Emilia). L’anno scorso è uscito il libro ?Caro Pier? i lettori di Tondelli: ritratto di una generazione?, di cui Enos è scrittore e curatore. E’ una raccolta di lettere che i lettori di Tondelli scrivono al lui; questo epistolario è introdotto da alcuni testi scritti da nomi noti e apprezzati: Fernanda Pivano, Carlo Coccioli, Marco Maffeis e altri. Enos ha poi portato questo libro in giro per l’Italia, incontrando i lettori a incontri pubblici e alle feste dell’Unità.
Enos partecipa anche al centro studi Pier Vittorio Tondelli.
Carlos Rovira
Carlos Rovira si è laureato in Ingegneria Chimica alla Università di Monterrey in Messico nel 1975. nel 1976 ma ottenuto il Master in ingegneria informatica e nel 1977 il master in ricerche operative entrambi alla Stansford University. Nel 1981 ottiene il master in Economia alla Cornell University e nel 1982 il dottorato in Finanza.
E’ fondatore e direttore generale di “Latin America”, organizzazione specializzata in sviluppo di sistemi finanziari e finanza strutturata per i paesi in via di sviluppo. Per 15 anni ha lavorato al Banco Mondiale e alla società per azioni di finanza internazionale, occupandosi di trasferimento della tecnologia finanziaria avanzata ai paesi in via di sviluppo. Ha poi lavorato alla Chemical Bank (Banca Chimica), con cinque anni di esperienza tra Wall Street e Londra in finanza internazionale.
Eminat Sajeva
Eminat Saijeva , cecena, rifugiata, ha trovato accoglienza (e da un anno anche un passaporto) in Lituania, dove ora rappresenta il suo paese e collabora attivamente con il gruppo “International Group of Parliament in the Chechnya” (gruppo parlamentare internazionale in Cecenia).
Eminat è attivista per la pace, e molto spesso si muove per tenere conferenze, parlare e raccontare di quello che sta succedendo nel suo paese, di cui purtroppo sempre più spesso la televisione e i giornali dimenticano. Parla del suo paese, una terra montuosa di 16mila chilometri quadrati (poco più della Calabria, poco meno del Lazio) occupata da 100mila militari russi e tenuta nel mirino delle bocche da fuoco di almeno mille carri armati: “E’ un lager, un immenso lager. Avete presente i gulag di Stalin? La Cecenia è un gulag”.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2003, conferenza del 4 agosto dal titolo: “Russia’s Genocide International Silence. Chechen’s map to peace” (il silenzio internazionale sul genocidio russo. La mappa cecena per la pace)
Emanuele Severino
Nato nel 1929 a Brescia, Emanuele Severino si è laureato a Pavia nel 1950 con Gustavo Bontadini, con una tesi su “Heidegger e la metafisica”. Nel 1951, a soli 22 anni, ha ottenuto la libera docenza in Filosofia teoretica. Dopo un periodo di insegnamento come incaricato all’Università di Pavia e all’Università Cattolica di Milano, nel 1962 diventa ordinario di Filosofia Morale presso la stessa Università. Dal 1970 al 2000 é stato professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’università “Ca’ Foscari” di Venezia per la quale è stato anche direttore del Dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze fino al 1989. E’ socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha ottenuto la Medaglia d’Oro della Repubblica per i Benemeriti della Cultura. E’ vincitore di diversi premi tra i quali il Premio Tevere, Premio Guidorella e Columbus. E’ inoltre collaboratore del Corriere della Sera.
Attuamente insegna presso la nuova facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, fondata e diretta da Massimo Cacciari.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2002, conferenza del 31 luglio dal titolo “Il pensiero contemporaneo e la tecnica” (filosofia ed epistemologia per l’occidentale pensiero folle)
Tonalestate 2003, conferenza del 1 agosto 2003, dal titolo “Intorno all’essenza dell’uomo”
Achille Silvestrini
Achille Silvestrini nasce a Brisighella (Faenza) il 25 ottobre 1923. Nel 1952 è entrato alla Pontificia Accademia Ecclesiastica e nel dicembre 1953 è entrato nel servizio diplomatico nella sezione per gli Affari Ecclesiastici straordinari della Segreteria di Stato, occupandosi dei problemi del Vietnam, della Cina, dell’Indonesia e del Sud Est Asiatico. Nel luglio 1973 è stato nominato Sotto- Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Nel 1979 è stato nominato Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e nel maggio dello stesso anno è stato promosso all’Episcopato col titolo Arcivescovile di Novalcina, ordinazione conferita dal Santo Padre in San Pietro. Nella nuova responsabilità ha guidato dal 1979 la Delegazione della Santa Sede per la Revisione del Concordato Lateranense ed ha condotto le trattative con le autorità italiane fino alla firma dell’Accordo del 18 febbraio 1984. Nel ministero sacerdotale ha svolto sempre un’azione tra i giovani a “Villa Nazareth”, istituzione ideata nel 1945 dal Cardinal Tardini. Dal 1969 ha animato una “Comunità” sorta da un gruppo di ex alunni laureati, professionisti ed amici di Villa Nazareth. Da questa è nata, nel 1986, la Fondazione “Comunità Domenico Tardini”, che ha preso in affidamento dalla Fondazione Sacra Famiglia di Nazareth la responsabilità delle attività formative e di gestione. Di entrambe le Fondazioni il card. Silvestrini è Presidente. Dal 1 luglio 1988 al 24 maggio 1991 è stato Prefetto del Supremo Tribunale della Segreteria Apostolica; dal 24 maggio 1991 al 25 novembre 2000 è stato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Dal 3 aprile 1993 è stato anche Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale. E’ stato Presidente delegato dell’Assemblea speciale per il Libano del Sinodo dei Vescovi.
E’ stato creato e pubblicato Cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 28 giugno 1988.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2003, conferenza del 5 agosto, riflessioni conclusive del Tonalestate.
Massimo Toschi
Nato nel 1944, professore ordinario di storia e filosofia presso il liceo scientifico ?A.Vallisneri? di Lucca. Segretario dell’Associazione per lo sviluppo delle scienze religiose in Italia, lavora presso l’Istituto per le Scienze Religiose di Bologna diretto dal prof. Alberigo. Delegato del Presidente della Regione Toscana per la pace, i diritti umani e la cooperazione e componente del Comitato di Consulenza per la promozione della cultura di pace. Autore del libro ?Pace e Vangelo – la tradizione cristiana di fronte al problema della guerra?; è del 1994 l’opera ?Don Lorenzo Milani e la sua Chiesa. Documenti e studi.? ricerca attenta al ruolo di Don Milani nella Chiesa, promossa dalla giunta regionale toscana. Fa parte della redazione della rivista ?Missione oggi?.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2002, conferenza del 30 luglio dal titolo “Antigone «non può» morire” (percorso provocativo alla cultura di pace di Tonalestate)
Tonalestate 2003, conferenza del 31 luglio dal titolo “tecnologia & idolatria”.
Michel Warschawski
È un itinerario molto atipico quello dell’ebreo Michael Warschawski (alias “Mikado”, suo nome totem in Francia), figlio del grande rabbino di Strasburgo: da quando ha scoperto la tragica realtà quotidiana dell’occupazione israeliana in Palestina, ha rotto con il Talmud per diventare uno dei più ferventi difensori dell’avvicinamento israelo-palestinese e si è dichiarato “non credente”; ma Meïr Warschawski, suo padre, alta figura della resistenza ebrea contro l’occupazione tedesca, dice di lui: “È il più mistico tra noi”. Aveva trascorso l’infanzia a Strasburgo in un’educazione ebrea ortodossa ed era andato a Gerusalemme nel 1965 per studiare in un seminario talmudico e per riflettere sui testi sacri; nel 1967, è al lavoro al kibboutz Sha Alvin, quando scoppia la “guerra dei sei giorni” ed egli assiste all’esodo palestinese da quattro villaggi. Dopo la guerra, alcuni gruppi ebrei vanno dalla Francia a visitare Israele; Mikado li guida e, durante la visita al mercato di Hebron, scopre la tragica realtà quotidiana dell’occupazione (ora, si accorge di fare parte degli occupanti, mentre tutta la sua infanzia era stata vissuta sotto l’occupazione tedesca), facendosi un’immagine di una specie di male assoluto: la repressione, il razzismo, le umiliazioni. Aderisce allora a un piccolo gruppo di estrema sinistra, “Matzpen” (“la bussola”), prima organizzazione israeliana a opporsi apertamente all’occupazione e, completati gli studi di filosofia e di scienze politiche, organizza incontri tra universitari israeliani e palestinesi: dal “Comité de Solidarité de l’Université Bir Zeït” di Ramallah (Cisgiordania) al “Comité anti-guerre du Liban” (1982), egli diviene uno dei cervelli del Centro Alternativo d’Informazione, organizzazione israelo-palestinese che pubblica “Nouvelles de l’intérieur “, un giornale destinato a informare l’opinione pubblica israeliana e internazionale sulla situazione dei territori occupati. Nel 1988, dopo avere co-organizzato le prime manifestazioni israelo-palestinesi in commemorazione dei massacri nei campi palestinesi di Sabra e Chatila in Libano, Michael Warschawski viene arrestato dal Shin Beth (servizi segreti israeliani) e, con un processo al rallentatore che durerà quattro anni, l’accusa giungerà fino a considerarlo come un cervello dell’Intifada. La sua condanna a 30 mesi sarà il suo trionfo.
Negli ultimi 10 anni ha lavorato a stretto contatto con l’Alternative Information Center di cui é tutt’ora presidente, portando in Palestina e Israele, ma anche, sempre più di frequente, in Europa, la sfida della coesistenza nei Territori Occupati. Due anni fa é stato anche relatore al Forum Sociale Europeo di Firenze. Ha pubblicato numerosi libri fra cui “Sur la Frontier”, quasi un diario della sua esperienza personale, che nel 2002 ha vinto il premio speciale “Amici de Le Monde Diplomatique”. In Italia sono stati pubblicati tre dei suoi libri, “Israele-Palestina: un sogno andaluso”, “Sulla Frontiera” e nel febbraio 2003 è uscito il suo ultimo libro “A Precipizio”.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2001, conferenza del 1 agosto dal titolo “L’unità tra gli uomini in mezzo all’odio”
Tonalestate 2002, conferenza del 3 agosto dal titolo ?L’autodifesa: battaglia per la pace? («papà, qui non siamo gli oppressori»)
Tonalestate 2003, conferenza del 3 agosto dal titolo “Stronger than Apaches and F16 the Palestinian resistance who defeated israeli pacification”
Jamal Zahalka
Il dottor Jamal Zahalka, dopo la laurea in Chimica Medica conseguita alla Hebrew University School of Pharmacy, è divenuto uno dei più conosciuti attivisti pubblici per la pace; come giornalista è spesso presente sulla stampa per i suoi appelli per la pace. E’ uno dei co-fondatori e direttore generale dell’associazione Ahali, una organizzazione no-profit con sede a Nazareth, creata per promuovere le comunità agricole arabe-palestinesi, che subiscono i danni delle chiusure imposte al loro mercato dell’olio d’oliva (“progetto Zeitouna”).
Nel dicembre 2002 é stato eletto membro del Knesset, parlamento israeliano.
Altre partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2002, conferenza del 3 agosto dal titolo “Lottare per l’esistenza e per la co-esistenza (il caso della minoranza araba in isralele).
Ruben Zamora
Ruben Zamora, 62 anni, ha vissuto, nella sua lunga carriera come professore di diritto e nella sua vivace carriera politica, alcune delle tappe fondamentali nella storia del Centro America e in particolare del suo Paese, El Salvador.
Dopo essere stato professore di diritto in alcune delle più importanti università, come all’Università dell’Essex (GB), all’Università di Stanford (USA) e alla Columbia University di New York, ricercatore nelle università di Notre Dame, ha anche collaborato come Consigliere i diversi organi delle Nazioni Unite. Oltre ad essere stato Ministro della Presidenza a San Salvador nel 1989 e 1990, è stato candidato alla Presidenza nel 1994, nel 1999 e nel 2000. Dal 1980 é membro della commissione politica del PDC, nel 1980 é tra i fondatori del Frente Democratico Unito, di cui resterà vice-presidente fino al 1987. E’ inoltre fondatore e segretario generale del Centro Democratico Unito (CDU) dal 1999. E’ da alcuni mesi che ha preso il via una discussione politica su futuro del CDU, perché i fondatori di questo partito, tra cui appunto Zamora, hanno intenzione di fondare un nuovo partito politico, nel quale non è ben delineato il ruolo di Ruben Zamora, il nuovo partito, di sinistra moderata, sarà fondato tra alcuni mesi, cioè il tempo necessario per la fine dell’attività politica del CDU. Sono numerose le sue pubblicazioni di argomento politico, dedicate, prima di tutto al conflitto nel suo paese e al tema della democrazia, come ricerca di una società più giusta e come luogo di dialogo.
Partecipazioni a Tonalestate:
Tonalestate 2003, conferenza del 3 agosto dal titolo “ “las venas abiertas de mis pueblos y la alegria de vivirlos”.
Gli Artisti Presenti:
Nerone (Sergio Terzi) nasce a Villarotta di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, nel 1939. Durante un drammatico periodo di intossicazione etilica e di disoccupazione, incontra il celebre pittore Ligabue che si era isolato nei boschi e nella vita solitaria, dal quale è assunto come autista. La sua vocazione artsitica nesce da questo incontro tra due forti umanità, che sia pure in modi e in luoghi molto diversi hanno sofferto l’emarginazione imposta da una società repressiva, implacabile con i vinti.
Nerone stesso racconta di qeusta amicizia nel libro pubblicato da Città Armoniosa nel 1980 “Forestiero sul Po” dove scrive: “Chi non rende non può starci in questa civiltà dei consumi”. Oggi è conosciuto grazie a mostre internazionali che l’hanno portato fino a New York, città immersa nel non senso del “Dio denaro”, dove la sua arte ha insegnato e continua ad inseganre ad inchinarsi umilmente diufronte a quanto esiste, e a ncosiderare l’attività artistica come affermazione di dignita umana, come strumento di conoscenza e comunicazione. Nerone riceve riconoscimenti prestigiosi quali quello ricevuto dal governatore G. E. Pataki da parte del Musem of Art di New York per la insigene carriera artistica.
“In maniera diversa anch’io ho tribolato nella vita e adesso ho trovato la pittura e ho uno scopo, un attaccamento alla vita diverso da prima (…). Qualcuno molto più in su di noi, piccoli animali vestiti da uomini, di noi che non sappiamo amare veramente neanche noi stessi (…) qualcuno, non vi proccupate, ha vista”.
ROMANO MASONI
Masoni nasce nel 1940 nella zona di Santa Croce sull’Arno, un posto ricco, ma con notevoli differenze sociali. Trova qui il senso del suo essere artista, volto ad osservare e criticare ingiustizie e incoerenze dell’uomo d’oggi.
Il suo impegno politico e sociale è attivo da decenni. Nel 1977, l’artista è uno dei fondatori della rivista politico culturale Il Grandevetro. All’inizio degli anni Ottanta, occupa insieme ad artisti ed intellettuali Villa Pacchiani, dove si svolgono laboratori espressivi aperti al pubblico ed esposizioni. Nel 1991 l’edificio viene restaurato ed ospita il Centro di Attività Espressive Villa Pacchiani2, di cui Masoni è direttore artistico fino al 1998.
Il concetto di Storia è molto caro a Masoni. Il tempo è al centro della sua ricerca. Su carte moschicide, l’artista fa sedimentare la polvere e gli esseri viventi. E’ una morte dolce, tentazione allettante che nasconde un pericolo: la comodità e la bellezza non sempre portano la felicità e la verità. Le carte moschicide sono una metafora della vita.
Le opere di Masoni non si abbandonano a nessuna facile gradevolezza estetica e non cercano nessun successo commerciale.
Osservando il linguaggio televisivo, l’artista lo ripropone e lo critica, mostrando l’inutilità delle immagini di reportage. Le immagini sensazionalistiche non servono a niente. Non informano (non sappiamo nemmeno chi fossero certe persone) e non commuovono (siamo troppo abituati ai morti in tv). Servono solo a fare audience.
Diversa è l’immagine artistica. Quante riflessioni sono state prodotte nel corso della storia? Masoni concepisce una spessa stratificazione, che copre una sorta di cimitero delle idee e delle opere realizzate. Sono le Derive, esposte alla personale dell’artista alla Fondazione Piaggio di Pontedera nel marzo 2002.
Espone all’edizione 2004 di Tonalestate, preparando una mostra collettiva insieme ai suoi alunni della scuola del “Grande Vetro”, da lui fondata e seguita.
MARIA SOLA
Maria Sola è nata a Città del Messico nel 1960. I suoi primi studi pittorici li ha fatti sotto l’influenza di suo fratello maggiore Eduardo, muralista e paesaggista. E’ reporter e fotografa, diplomata alla “Escuela de Periodismo Carlos Septién Garcia”. Ha studiato la tecnica ad olio e la scultura al museo “Arte Contemporaneo” di Città del Messico e l’arte del ritetto a matito, olio e pastello col maestro Juan Huitrón (riconosciuto internazionalmente come l’erede di José María Velasco).
Il suo interesse per il tema mistico l’ha indotta a studiare filosofia all’Icte (Istituto Cientifico Tecnologico Educativo), dedicandosi soprattutto allo studio dell’estetica.
Ha esposto all’ “Asociación Psicoanalítica mexicana”, al “Rotary Club”, al “Museo de la Cultura de la Ciudad de México”, alla “Casa della Cultura” in Temascalcingo (Estado de México).
E’ sposata, con due figli. Il suo vero nome è Marie Carmen Ortìz.
Sta per laurearsi in filosofia con una tesi in estetica.
VLADIMIR HASBI SABILLÓN
Nato in Honduras nel 1979, l’ambiente artisticamente vivace (il padre è un noto artista di ceramiche) gli permette di avvicinarsi alla pittura.
Diplomato alla Escuela Nacional de Bellas Artes di Tegucigalpa, ha studiato prima in Francia, poi in Italia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2003 si trasferisce all’Accademia di Venezia dove si è laureato nel marzo del 2004. Ha partecipato a varie mostre e rassegne (vincendo anche, nel 1999, il primo premio della giuria al “Salon de Exposicion de la Alianza Francesa”). La sua prima esposizione italiana, durante Tonalestate 2000, è stata incentrata sul tema “Memoria e Mito”, con la proposta di temi della tradizione maya uniti a temi contemporanei.
Nel 2003 partecipa alla “Exposición colectiva de pintura” realizzata durante l’anno accademico 2002-2003 nella “Accademia di Belle Arti” di Venezia (Italia).
Nell’estate del 2003 collabora con numerose sue opere alla esposizione collettiva di pittura “La grazia sottile” realizzata in occasione della manifestazione culturale “Tonalestate”.
MARCELLE BRIGER
Marcelle Briger è nata ad Hanoi nel 1949 e all’età di 5 anni, fuggendo dalla guerra in Indocina, si è trasferità in Francia.
L’inizio della sua vita artistica porta la data del 1973, quando, in un viaggio in Israele, espone le sue opere per la prima volta. Durante il periodo che visse in Terra Santa confermò il suo grande interesse per l’arte. A partire da questo anno il suo lavoro non cesso mai e nel 1980 conosce Franck Innocent, l’influenza del quale definì il suo stile espressionista. Conosce anche il pittore francese Gen Paul, che la introduce nel mondo delle gallerie.
Nel 1988, Marcelle decide di cambiare scenario e viaggi per la prima volta in Messico, dove incontra una specie di Vietnam spagnolo che la fa sentire subito a casa. Dopo poco tempo e nei 10 anni successivi Marecelle si installa a Città del Messico, dove attualemnte risiede.
LUCA CATELLANI
Luca Catellani nsce a Reggio Emilia il 17 marzo del 1977. Frequenta l’Istituto d’arte “Gaetano Chierici” e successivamente entra all’”Accademia di Belle Arti” di Bologna. Qui raggiunge la maturità artistica confrontandosi quotidianamente con i numerosi giovani che operano nel vasto settore dell’arte. Il suo percorso inizia con gli studi dell’arte antica, del Rinascimento, del Barocco, del Romanticismo e termina con il Novecento.
Ispirandosi così in un primo momento alle figure dei grandi maestri del passato come Leonardo e Michelangelo trova la massima rappresentazione con il presente confronto di un Michelangelo Pistoletto, di un Piero Manai, di un Mattia Moreni, di un Carlo Rainaldi e altri artisti contemporanei.
La figura umana è il tema principale del suo lavoro. Essa viene riprodotta su tela, su acetato, su tavole di legno e lamiere di ferro con colori ad olio e smalti.
Attraverso una pittura espressionista, informale, vengono rappresentati volti straziati, tristi e carichi di rabbia; teste o ovali spesso simili a maschere, simbolo di forte carica spirituale, che trovano la loro forma plastica attraverso il gesto ed il colore.
Stati d’animo, è cos’ che Luca Catellani vuole intitolare il suo lavoro. Stati d’animo che occupano uno spazio negativo, pessimista forse, della realtà del mondo moderno che ci circonda, straziato da guerre, malattie, politiche sbagliate e denaro.
Mali del mondo che portano a dover soffrire in silenzio, a chiuderci in noi stessi, poiché spesso non si ha la forza o il potere di intervenire.
Takayoshi Shibata, nato nel 1953 a Nagoya, dopo i primi studi nella sua città, è venuto in Italia dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, ottenendo nel 1982 il diploma di pittura. Il suo tratto, nel quale sono presenti i colori forti tipici del Mediterraneo, è pervaso da profonda religiosità. “Mi sono sempre interessato alla pittura religiosa. Leggevo i Vangeli e sentivo la forza misteriosa di quello che i cristiani chiamano Spirito Santo. Chi osserva le mie opere vedrà come un movimento dall’alto verso il basso e dal basso all’alto a indicare che dio chiama l’uomo e questi cerca di poter dare una sua risposta”. A Tonalestate espone una grande tela dal titolo “Ecce Homo”.
Kei Nemoto è nato nel 1933 a Morioka, in Giappone. Si occupa prevalentemente di incisione. Ha fatto varie mostre in tutto il Paese; nel 1977 è stato finalista al concorso Nichido e l’anno precedente aveva vinto il concorso di incisione organizzato dal giornale Chunici. Nemoto si ispira a Klee e a Morandi ma le sue incisioni hanno un gusto per il “silenzio” tipicamente giapponese. All’edizione 2003 di Tonalestate ha tenuto una conferenza dal titolo “Per amorem agnoscimus”. La sua attuale esposizione titola: “Che voglia di vivere ho!”.
Francesco Fontanesi proviene da Reggio Emilia, ha prediletto per lunghi anni il colore e si è realizzato in un’esperienza pressochè esclusiva: quella del quadro ad olio, cui ha progressivamente aggiunto il guazzo ed infine il bassorilievo ceramico, policromo. A Tonalestate espone “Cinque quadri”. Il suo è un espressionismo nativo, che passa direttamente dall’osservazione alla intensa contemplazione e all’immediata fantasia, con l’intuizione di valori universali che albergano all’interno dell’uomo, segno indelebile della potenza creatrice di Dio.
Tùatha Dé Danann Antiche melodie celtiche
Il gruppo Tùatha Dé Danann è nato dall’entusiasmo di un gruppo di musicisti che, pur provenendo per la maggior parte da studi “accademici”, dopo essersi avvicinati per cammini diversi al patrimonio tradizionale irlandese e scozzese, hanno scoperto l’interesse comune di ricostruire e riproporre le antiche melodie celtiche, sfruttando la loro preparazione specifica per giungere ad una esecuzione che, se pur non “filologica” in senso stretto, ripropone questa musica nella sua antica veste storica, semplice ed al tempo stesso poetica. Le esecuzioni in costumi storici, l’utilizzo esclusivo di copie di strumenti d’epoca, la scelta di una forma comunicativa che spesso unisce alla musica la narrazione di fatti, storie e leggende, pone le performances dei Tùatha Dé Danann al di là degli stereotipi che vedono la musica tradizionale irlandese intesa come repertorio indissolubilmente legato alle danze, per offrire una possibile chiave di lettura di un’epoca come poche altre artisticamente feconda e storicamente affascinante. La ricerca è orientata principalmente a quel lungo periodo (dal 1500 alla fine del 1700) che, particolarmente a causa della dominazione inglese, segna il definitivo declino di quella tradizione colta rappresentata dai Bardi delle casate nobiliari. Tale tradizione, mantenutasi in larga parte nella cultura popolare, evoca e amplifica tutto un mondo di eroismo e di magia, di vita quotidiana e di natura, di leggende e di avvenimenti storici che hanno fatto la storia dei paesi celtici.
Discorari Disco Dance ’70 live!
Una mitica band si è avventurata nel mare della musica da discoteca degli anni ’70, per ricreare le magiche atmosfere della “febbre del sabato sera”. Si tratta di una formazione composta da 11 elementi, che suonano interamente dal vivo, senza alcuna base musicale. Si trascorrono due ore di pura dinamite, che ricordano i migliori DJ di disco-music degli anni settanta. È la mitica musica del periodo d’oro della discoteca, con le canzoni dei Bee Gees, Earth Wind & Fire, K.C. & the Sunshine Band, Kool & the Gang, Gloria Gaynor, Donna Summer, The Trammps, Le Chic, Santa Esmeralda, M.F.S.B., Rod Steward, Village People e tanti altri.
“Orchesta Mozart”di Milano
E’ nata nel 1988, per preparare le celebrazioni in occasione del duecentesimo anniversario (1991) della morte di W. A. Mozart, ottenendo un riconoscimento ufficiale a livello mondiale in occasione del Direttivo del Mozarteum, tenutosi a Salisburgo (18 agosto ’90).
Peculiarità dell’associazione “Orchestra Mozart” è quella di ricercare e produrre spettacoli in modo sempre innovativo (in sintonia con lo stile di vita di Amadeus): fra questi, segnaliamo, il 4 e 5 dicembre 1997, la realizzazione del celeberrimo Requiem in RE minore di Mozart, realizzato in forma coreografica, con la partecipazione di una voce recitante, dei danzatori e delle comparse del Teatro alla Scala (coreografie di U. Bergna), per la regia e scenografia di Sebastiano Romano (Teatro alla Scala e Arena di Verona), e, l’1 dicembre 1998, la realizzazione del medesimo concerto, nella versione restaurata e proposta al pubblico in prima esecuzione assoluta, nella revisione curata e diretta da R. Zarpellon (che, partendo dal manoscritto originale, ha ricostruito in modo fedele e coerente le parti lasciate incompiute, tenendo conto del lavoro di completamento realizzato da J. Eybler, che fu il primo a tentare questa operazione, e la F. X. Süßfmayr, la cui versione ci è universalmente nota, anche se non priva di errori).
Entrambi i concerti hanno avuto un grandissimo successo di pubblico e di critica. L’orchestra Mozart di Milano, inoltre, gestisce la progettazione e la realizzazione di numerose attività didattiche: laboratori per bambini, ascolti guidati, percorsi storici e didattici nei musei, lezioni-concerto e altri progetti interdisciplinari.
Acustimantico Dal Klezmer, al tango, all’oriente
Nasce a Roma nell’estate del 1998 e in breve diventa un piccolo culto, rigorosamente autoprodotto, della nuova musica italiana. L’attitudine musicale “obliqua” degli Acustimantico mescola la musica d’autore italiana con le tradizioni balcaniche e la canzone colta europea, ma anche con il jazz, l’avanguardia, il pop meno ortodosso e la consapevolezza sociale. In meno di 5 anni di attività il gruppo si esibisce in circa duecento concerti, tra cui le sei date a Berlino alla Fète de la Musique (Giugno 2000 e Giugno 2002), il concerto in ricordo di Plaza de Mayo con gli IntiIllimani (Roma, Teatro Argentina), il concerto contro la guerra del Kosovo. Numerosi anche i cosiddetti concerti del silenzio, in cui il gruppo si esprime in una suggestiva performance totalmente acustica (voce inclusa). Nel Maggio 2003 si aggiudicano il Premio della Critica e il Premio per la miglior Musica al prestigioso Festival di Recanati per le nuove tendenze della musica italiana. Nel mese di Novembre 2003 si aggiudicano il premio speciale come realtà emergente della canzone d’autore italiana al MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza, assegnato loro dalla rivista “L’Isola che non c’era”.