I Comunicati Stampa di Tonalestate 2004
28 luglio 2004. Giornata inaugurale della manifestazione TONALESTATE 2004 che ha come tema “Ecce Money. Il denaro: capitale e lavoro”. Ponte di Legno (BS).
La Presidente, Maria Paola Azzali, ha dato lettura dei numerosi messaggi augurali tra i quali quelli del premio Nobel Amartya Sen, del governatore Antonio Fazio, della Presidenza della Repubblica, dell’economista Samir Amin, del Cardinale Renato Martino. E’ stata altresì data lettura del messaggio inviato da Gerusalemme dal professor André Chouraqui.
Il professor Massimo Toschi, consulente per la pace della Presidenza della Regione Toscana, ha tenuto la sua relazione spostando il centro dell’interesse dall’uso, più o meno etico, del denaro alla domanda su chi detiene l’autorità, chi stabilisce le priorità sulla vita degli uomini e sulle loro società. Dalla risposta a tale quesito dipenderà il futuro dei popoli, considerata la terribile sperequazione delle risorse e la completa indifferenza riservata all’esistenza dei due terzi degli uomini.
Alcuni dei giovani artisti che espongono a Tonalestate hanno presentato le loro opere.
28 luglio 2004. Nella giornata inaugurale alcuni giovani artisti hanno presentato le proprie opere esposte fino al 2 agosto.
DAI QUATTRO VENTI. Conosceteci diverremo grandi, titola la collettiva di Vladimir Hasbi Sabillon, Luca Catellani, Maria Sola e Marcelle Briger.
Il pittore e scultore Sabillon proviene dall’Honduras dove si è diplomato alla Escuela Nacional de Bellas Artes della capitale. Ha perfezionato la sua formazione in Francia e all’Accademia di Roma. Nel 2004 consegue la laurea a Venezia. Espone a Ponte di Legno pitture e sculture.
Luca Catellani nasce a Reggio Emilia, la figura umana è il tema principale del suo lavoro che riproduce su vari materiali. “Stati d’animo ” sulla realtà del mondo moderno straziato da guerre, malattie, politiche sbagliate e denaro.
Marcelle Briger è nata ad Hanoi e si trasferisce in Francia fuggendo dalla guerra indocinese. Espone per la prima volta nel 1973 in Israele. Dal 1988 vive e lavora a Città del Messico.
Maria Sola è reporter e fotografa oltre che pittrice. Il suo interesse per il tema mistico l’ha indotta a studiare filosofia all’ Istituto Cientifico Tecnologico Educativo -ICTE di Città del Messico.Ha esposto al Museo de la cultura de la ciudad de Mexico.
28 luglio 2004. Inaugurata l’esposizione pittorica di NERONE (Sergio Terzi) con quadri e sculture presso la Sala Faustinelli di Ponte di Legno (BS).
Nerone stilisticamente rientra nell’area dei naif per quel suo riprodurre paesaggi e personaggi della pianura del grande fiume Po. La sua vocazione artistica nasce dall’incontro col celebre pittore Ligabue di cui racconta l’amicizia nel libro “Forestiero sul Po” pubblicato dalla casa editrice Città Armoniosa.
Nerone ha esposto in varie mostre internazionali che l’hanno portato anche a New York dove ha ricevuto da parte del Museum of Art un prestigioso riconoscimento per la insigne carriera artistica.
La mostra di Tonalestate titola: “NERONE DI PERSONA. Inferno fuori, paradiso dentro”.
29 luglio 2004. Auri sacra fames (la sacra fame dell’oro), alla quale precede quella “sacra fames” che è l’umana e cupida egoistica avidità di beni materiali e di capitali. Non è peregrino affermare che, oggi, l’uomo è stato sostituito dal signor Dio Denaro: si vale per quanti denari (dollari, euro, yen o pesos) si hanno, si ostentano, si danno o si producono.
La parte centrale della mattinata è stata occupata dai contributi del filosofo Emanuele Severino (etica, capitalismo,tecnica) che ha introdotto con una domanda: possiamo accontentarci dei sentimenti etici che ci fanno prendere posizione sulle ingiustizie del tempo e nei tempi? Non lo si può fare per la variabilità del sentimento. Etica è cosa diversa, significa vivere conformemente alla verità. Si è poi soffermato sul rapporto paradossale capitale/tecnica giacchè scopo del primo è mantenere la relativa scarsità della merce disponibile, mentre è priorità della tecnica aumentare in ogni dimensione la potenza dell’uomo per risolvere i propri bisogni.
Il secondo contributo è stato portato da Elias Chacour, palestinese della Galilea, padre della Chiesa cattolica melkita, fondatore di una scuola a Illibin in Galilea frequentata da circa 4000 studenti appartenenti ad ogni religione. Padre Chacour ha raccontato con fierezza la propria appartenenza al popolo palestinese, dato ragione delle difficoltà della convivenza in terra d’Israele, richiesto attori e non contemplatori sul processo di pace. “Il mondo non ha bisogno di altri nemici, ma di amici comuni.”
Hanno completato la mattinata Alberto Melloni, docente di storia delle dottrine politiche all’università di Modena e Reggio con una relazione ricca di spunti storici sulle “facce della povertà” e Carlo D’Adda, professore di economia politica all’università di Bologna, con una ricca relazione sui processi di globalizzazione, “il denaro e le grandi opzioni dell’economia”.
Nel pomeriggio il tema del lavoro è stato trattato da Aldo Giobbio, giornalista e scrittore di alcuni saggi sulla storia del movimento operaio e sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, mentre Hugo Hiriart, critico d’arte, direttore dell’istituto culturale messicano a New York, ha guardato quel particolare aspetto del lavoro che è proprio dell’artista e dell’intelletuale.
A conclusione lo scrittore Enos Rota ha presentato le figure di “Tondelli e Coccioli: una ricerca di Dio lunga tutta una vita”.
30 luglio 2004 Tonalestate ha ospitato oggi, 30 luglio, il professore reggiano Corrado Corghi. Il professor Corghi fu segretario provinciale della Democrazia cristiana e membro della direzione nazionale.
Nel 1998 si dimette dal partito per il suo dissenso alle posizioni assunte sulla guerra in Vietnam.
Fu un caro amico di Giorgio la Pira e un affezionato allievo. Lo conobbe giovanissimo a Reggio Emilia, nel 1939, durante un incontro di giovani che intendevano immaginare le prospettive del loro futuro oltre i tempi oscuri che stavano vivendo. In quegli anni La Pira pubblicava i “principi” della sua visione della democrazia italiana.
Tonalestate ha ricordato Giorgio La Pira, in questo anno di commemorazioni, attraverso questa testimonianza nella quale è uscita la grandezza umana di un uomo che i politici chiamarono “il poeta” per emarginarlo da ciò che fu, un politico per la giustizia e la pace. La sua visione della politica italiana e internazionale fu sempre costruita a partire dal povero al quale, ricordava, non spettava l’elemosina dei gaudenti, ma l’azione degli uomini liberi che riconoscono e perseguono la giustizia cui tutti hanno diritto.
Della sua posizione di Sindaco di Firenze si servì per costruire un rapporto di colloquio e interazione con ogni possibile interlocutore sui grandi e gravi problemi che non da oggi tormentano l’attualità: la convivenza israelo-palestinese e le sofferenze dei popoli in guerra, occupati o straziati da interessi stranieri.
Gli chiesero, quasi alla fine della vita, se pensava di aver ottenuto dei risultati da quel suo infaticabile lavoro, svolto in completa laicità sia rispetto ai partiti (a cui mai si iscrisse), sia rispetto alla Chiesa cattolica. La sua risposta fu: “dal punto di vista umano, manco uno; dal punto di vista di Dio, lo vedremo”.
30 luglio 2004 Terza giornata di Tonalestate.
Dibattito assai appassionato in sei lingue (francese, inglese, spagnolo, italiano, giapponese, arabo) ha seguito l’intervento del Rettore della Moschea di Parigi, Dalil Boubakeur. Si è trattato di etica islamica e si è ricordata la dottrina di Abd al-Rahman Ibn Muhammad Khaldun al-Hadrami, comunemente conosciuto come Ibn Khaldun, maggiore economista mussulmano, ma le domande non hanno tralasciato l’attualità (rimozione dei crocifissi, costituzione europea e riferimenti alle radici cristiane, antisemitismo e islamofobia in Francia, dialogo ebrei-mussulmani in Palestina, fondamentalismo e situazione dei mussulmani dopo “l’11 settembre”).
Aveva preceduto l’intervento del Signor Rettore, Girolamo Prigione, emerito nunzio apostolico in Messico il quale ha magistralmente illustrato i problemi seguiti alla globalizzazione in riferimento all’etica senza distinzione tra morale laica e cattolica. La sua riflessione si è conclusa con una sintesi della dottrina sociale della Chiesa dalla Rerum Novarum alle grandi encicliche sul lavoro di Giovanni Paolo II.
Donald Moore, professore di teologia alla Fordham University di New York e direttore del Pontificio Istituto bibilico di Gerusalemme, si è soffermato sullo spirito della povertà così come è riflesso nei vangeli concludendo che la ricchezza non può essere di ostacolo per comprendere la sofferenza degli altri; lo sviluppo esiste se è per tutti perchè esiste una specie di ipoteca su ogni bene che l’uomo possiede.
La giornata è stata conclusa da Ruben Zamora, salvadoregno, che ha iniziato la sua carriera come docente universitario in numerose università d’Europa e degli Stati Uniti. Il professor Zamora ha svolto un ruolo importante nella vita politica internazionale come Consigliere in diversi organismi delle Nazioni Unite ed è stato Ministro della Presidenza a San Salvador nel 1989 e 1990. Nel 1994, 1999 e 2000 è stato anche candidato alla Presidenza. A Tonalestate si è occupato del denaro, dell’avvento e della crisi del sistema capitalista ad esso strettamente collegato e alle conseguenze che si stanno profilando a seguito delle scelte economiche internazionali. Tra queste, si è soffermato in modo più diffuso sul problema dell’immigrazione che sta coinvolgendo nel solo El Salvador il 25% della popolazione.
Durante il pomeriggio, il professor Corrado Corghi ha ricordato la figura e l’azione di Giorgio La Pira di cui fu allievo e stretto collaboratore. La testimonianza della loro vicinanza ha messo in piena luce le argomentazioni che il professor Corghi aveva presentato a proposito di “politica, politici, denaro e povertà.
30 luglio 2004 Il 31 luglio, alle ore 21,30, nella chiesa parrocchiale di Ponte di Legno (BS) nell’ambito della manifestazione TONALESTATE 2004, l’orchestra Mozart di Milano terrà il concerto “La passione di Cristo attraverso il dolore femminile”.
Dirige il Maestro Dario Toffolon, compositore, attore-musicista, pianista oltre che insigne direttore artistico dell’associazione “Mozart e Milano”.
Interpreti: Laura Bagarella, voce recitante; Daniela Stigliano, soprano; Sabrina De Muro, chitarra; Daniele Veroni, flauto; Dario Toffolon, pianoforte.
Sarebbe insensato e alienante credere in un Dio impassibile di fronte alla sofferenza del mondo; Gesù ha condiviso in tutto il dolore del’umanità portandolo fino alla donazione suprema per far sì che non costituisse l’ultima parola sull’esistenza.
Il concerto presenta sette storie al femminile. Solo una si riferisce a una persona reale, la volontaria Annalena Tondelli, assassinata nel suo ospedale in Somalia il 5 ottobre 2003. Le altre sono storie di donne anonime, nella storia ordinaia e terribile del nostro tempo.
Musiche di Verdi, Piazzolla, Bach, Debussy, Fauré, Rossini.
31 luglio 2004: Il giornale di Brescia
31 luglio 2004: Il Manifesto
31 luglio 2004 DENARO E USURA UGUALE POTERE. Entro tale alveo sono scorsi gli interventi dei relatori della giornata odierna.
L’apertura è stata di Carlos Rovira, fondatore e direttore generale di “Latin America”, organizzazione specializzata in sviluppo di sistemi finanziari e finanza strutturata per i paesi in via di sviluppo. Due aspetti sono stati trattati: analisi dell’assetto economico-finanziario del mondo e nuovi strumenti di gestione della finanza. Le banche, sempre più, puntano ad un assetto che comporta spersonalizzazione, alta qualificazione, con investimento di pochi capitali e molto know-how. Tali nuove tecnologie potranno aiutare i Paesi dell’America centrale e del latino america ad inserirsi nelle reti finanziarie mondiali, non senza difficoltà e tempi lunghi giacchè la disponibilità della tecnologia non cammina con lo stesso passo della formazione del personale.
Gli interventi centrali hanno gettato lo sguardo sulla situazione di alcuni popoli del presente ma anche del passato, sulle loro condizioni, difficoltà, necessità e lotte.
Gli ha fatto seguito Anwar Abu Eisheh, docente alla Facoltà di Legge della Università Al Quds di Hebron. Anwar si occupa in particolare di azioni educative per i bambini dei Territori. Illustrando dal punto di vista del diritto internazionale la situazione della Cisgiordania, egli ha potuto documentare come lo spossessamento delle risorse, delle terre fertili e delle possibilità occupazionali abbia costretto migliaia di bambini palestinesi alla malnutrizione e minato profondamente la struttura sociale facendo aumentare i casi di corruzione, prostituzione e violenza famigliare. Strutture sanitarie e università sono costrette, per mantenersi, a fornire solo prestazioni a pagamento e ciò comporta un progressivo abbandono da parte di una popolazione che, oggi, con l’aggiunta del muro, non può più procurarsi il denaro necessario.
Michel Warschawski, figlio del Gran Rabbino di Strasburgo, ha ormai alle spalle una lunga militanza a favore dell’avvicinamento israelo-plestinese. Il suo intervento si è incentrato sull’osservazione dei due simboli di Israele: il muro del pianto e, ora, l’imponente muro dell’aparthaid attorno ai Territori palestinesi. Il primo fu simbolo dell’esilio per gli ebrei, luogo di preghiera e di pianto; il nuovo muro è il prodotto dell’arroganza del potere. La sollecitazione di Warschawski è stata anche una preoccupazione verso gli ebrei perchè possano accorgersi che questa politica non darà loro sicurezza (li circonderà soltanto di nemici) e condannerà le generazioni future alla ghettizzazione nella paura. Il muro per rinchiudere i palestinesi si trasformerà nel recinto in cui gli stessi ebrei stanno rinchiudendosi.
Il deputato basco Joseba Alvarez, consigliere municipale a Donostia (San Sebastian), è responsabile della politica linguistica, insegnamento, cultura e sport. Il suo intervento, teso a illustrare la storia e la situazione di un popolo senza stato, è iniziato in lingua basca, segno della tensione a mantenere la propria tradizione culturale, la propria identità popolare, il proprio posto in Europa. Di fronte alla lunga storia (millenaria oppressione del popolo basco, titolava l’intervento) di lotta per non perdere tale identità, il Dottor Alvarez ha dato ampia documentazione anche delle contraddizioni e delle sofferenze che sono costate alla sua gente dopo la nascita dell’ETA durante la dittatura franchista.
Gian Guido Folloni, già Ministro per i rapporti con il Parlamento, ha esaminato la nuova stagione delle guerre che, da conflitti tra paesi ricchi, stanno tornando ad essere guerre di tipo coloniale. Il suo contributo non ha tralasciato il commento delle guerre in corso nella zona Medio orientale e documentato, sulla carta planetaria, che la necessità di approvvigionamento delle risorse energetiche-Ecce money, significherà sempre più l’ecce war.
31 luglio 2004 Nella giornata del 31 luglio, a TONALESTATE 2004, si è tenuta una sessione di lavori dedicata all’acqua.
“AGUARDIENTE” giacchè ardente si sta facendo il problema di una gestione sostenibile della risorsa idrica e delle politiche sull’acqua, per difenderla come diritto umano, per ricordare che oggi oltre un miliardo e mezzo di persone non può godere di acqua potabile e per promuovere comportamenti responsabili da parte delle istituzioni, del mondo produttivo e dei singoli cittadini rispetto all’emergenza idrica.
Guido Barbera, presidente del “coordinamento iniziative popolari di solidarietà”, ha illustrato la mercificazione che il mercato globale sta facendo di tale risorsa al pari di altre risorse naturali. Problema che dovrà occupare le istituzioni, ma che riguarda anche ogni singolo cittadino che all’acqua ha facile accesso.
Maria Dolores Rovira, proviene da El Salvador, dove è docente alla Universididad Centro Americana (UCA). La sua relazione ha dato conoscenza della situazione in uno dei Paesi dell’America Latina, comune come problematiche a buona parte della Regione: penuria d’acqua, sistema insufficiente di depurazione, conseguenze socio-sanitarie, necessità di accedervi solamente pagando alti prezzi.
Marzia Franceschini, membro del comitato italiano del “contratto mondiale dell’acqua”, ha reso noti i lavori dell’Organismo che rappresentava e illustrato lo sforzo di informazione e responsabilizzazione dell’opinione pubblica nell’Anno internazionale dell’acqua dolce.
31 luglio 2004 La giornata di domani, domenica 1° agosto, è ancora piena di contributi notevoli e di personalità di grande interesse. Il titolo della giornata sarà: Ricchezza del re/esistere.
Saranno rappresentati i Rom d’Europa, attraverso Katelin Katz, responsabile dei progetti di solidarietà per il popolo rom; il popolo ceceno con la propria giovane portavoce al Parlamento lituano, Eminat Sajeva e Omar Khanbiev, ministro della sanità della Chechen Republic of Ichkeria.
Jamal Zahalka, membro della “Knesset”, per la minoranza araba d’Israele e Alex Maskey, capogruppo del Sinn Fein alla Northern Ireland Assembly che ripercorrerà il cammino infinito della storia del Nord Irlanda.
Sono stati annunciati altresì gli interventi di Rosa Prosperi dell’Assemblea Corsica e Alain Simoni responsabile di Corsica-Nazione. Nello spirito proprio di Tonalestate di ascolto e di desiderio di conoscenza e comprensione di ogni tentativo umano diretto alla giustizia fra gli uomini e alla pace presenterà la propria scelta di refusenik, Elik Elhanan, giovane israeliano portavoce dell’associazione “Coraggio di dire no”.
Ad aprire la riflessione alle ore 9,30 sarà il professor Marc Leclerc della Pontificia Università Gregoriana di Roma con: “Intellighenzia, denaro e mondo dei miseri”.
1 agosto 2004: Il giornale di Brescia
1 agosto 2004 Una ricchissima mostra fotografica è allestita a Ponte di Legno (BS) nell’ambito della manifestazione culturale “Tonalestate 2004”.
Titola: “AGUARDIENTE” e vi sono esposte le fotografie di reporter famosi accanto a giovani leve.
Giorgio Fornoni che da 20 anni gira il mondo per documentare tragedie e dignità degli uomini. Tra gli altri, ha intervistato il subcomandante Marcos e il nobel per la pace Rigoberta Manciù. Sono suoi reportages famosi sulle guerre dimenticate d’Africa, sulle centrali nucleari russe, su molti Pesi della zona mediorientale; attualmente Fornoni sta preparando un viaggio in Iraq. Alcuni di questi suoi lavori sono stati trasmessi dalla RAI.
Gian Guido Folloni, giornalista da sempre attivo nella vita politica nazionale, attualmente è vice presidente dell’Istituto italiano per l’Asia e per il Mediterraneo. Presiede le associazioni di Amicizia e Cooperazione Italia-Iraq e Italia-Libia.
Giuseppe Maria Codazzi e un reporter del gruppo editoriale Monti. Sue fotografie sono conservate al Musée de Chalon sur Saone, al Museum of Modern Art di Fort Wort, al Museo di Arles e alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Marco Piccinetti e Paola Barbieri sono due giovanissimi fotografi italiani. Il loro sguardo, affinato dalla collaborazione nel lavoro di diverse associazioni di volontariato operanti nei Paesi più poveri del mondo, si è rivolto ad osservare i bambini e l’umile pazienza di coloro che dell’acqua ricevono scarsamente dono.
Karina Marvely Cedillos proviene da El Salvador dove vive e lavora; prima di questa collettiva ha presentato in Italia, nel 2000, la mostra “le zone emarginate di Santa Tecla e di Antiguo Cuscatlan”.
Quitzé Rubén Sabillon Ordonez è honduregno, cresciuto in una famiglia di artisti. Formatosi alla Escuela Nacional de Bellas Artes della capitale Tegucigalpa, ha contribuito con le sue opere a diverse esposizioni nel suo Paese e nel 2004 ha vinto il primo premio di fotografia in bianco e nero all’importante “Festival de los Trabajadores”.
1 agosto 2004 Quando, nella scorsa edizione di Tonalestate si affrontò il problema dell’Europa, si affermò che nel grande progetto costituzionale occorreva profondere ogni sforzo affinché fosse realizzata una unione dei destini dei popoli nel rispetto delle culture di ognuno e delle esperienze storiche di tutti.
La giornata del 1° agosto 2004, nel corso dei lavori di Tonalestate numerose sono state le testimonianze dei popoli d’Europa.
Il professor Marc Leclerc, docente all’Università Gregoriana di Roma, ha introdotto la sua riflessione, titolata “cultura, denaro e Quarto Mondo, con la considerazione che quando una parte dell’umanità è emarginata e sofferente, tutta l’umanità è ferita. Al cuore e alla radice di tutti i diritti umani sta il diritto alla cultura, la quale è universale solamente se vi è incluso il povero. Ai poveri è riservata la sottocultura della vergogna che conduce alla miseria: mentre c’è una dignità nel povero, c’è la sottrazione dell’onore della dignità umana nella condizione della miseria. Ma la grande sfida che fu del Padre Joseph Wresinski, che portò all’attenzione delle grandi istituzioni internazionali le ragioni dei poveri e la cui intuizione prosegue oggi nell’Associazione ATV Quarto mondo, fu l’incitamento a passare dalla cultura della dignità a quella della condivisione. Charles Peguy diceva che “i poveri hanno il segreto della speranza” e Geneviéve de Gaulle, al termine di una lunga collaborazione con Wresinski, potè affermare che “il segreto della speranza è il segreto della fraternità”.
Durante la giornata si sono potute ascoltare testimonianze di diverso tenore e provenienza, accomunate dal desiderio di concedere una informazione diretta, non mediatica, integrale delle condizioni di vita e delle ferite d’Europa. Così si è venuti a conoscenza, dalle parole di Eminat Sajeva, giovane donna cecena costretta a vivere lontana dalla sua terra, che quasi la metà del popolo ceceno è morto o è rifugiato all’estero. Leggendo con fierezza l’inno nazionale del suo popolo, ha chiesto che la sua terra non sia dimenticata perché possa tornare a vivere. Similmente anche Katelin Katz , portando l’esperienza del popolo Rom, ha denunciato l’emarginazione frutto dell’espropriazione di una identità che ha confinato i rom nel pregiudizio e nel degrado sociale. A lei ha fatto seguito la storia dell’identità corsa, attraverso la testimonianza di Rosa Prosperi che ha raccontato le difficoltà giuridiche, culturali, sociali dei Corsi nella relazione con la Francia, dopo quella che ha definito “la vendita, avvenuta nel 1700, della nazione corsa”.
Elik Elhanan è un refusenik, un giovane israeliano riservista che ha avuto “il coraggio di dire no” (così si chiama l’associazione di cui fa parte) a prestare servizio militare entro i Territori palestinesi.
Elik è stato toccato direttamente dalla violenza del conflitto israelo-palestinese avendo avuto un grave lutto familiare a seguito di un attentato palestinese. Egli, tuttavia, ha spiegato la sua scelta dicendo di credere che vi sia un’altra via oltre l’odio per il bene stesso della sua patria Israele. Non una scelta codarda, ma la decisione che sia tempo di cessare lo scontro, tempo di crescere, di trovare la via della convivenza. Gli Irlandesi sono stati rappresentati da Alex Maskey, capogruppo del Sinn Fein alla Northern Ireland Assembly. Il dottor Maskey ritiene che l’Europa sia ancora un luogo di disuguaglianze troppo profonde a causa della logica dell’accumulazione che la domina. Il suo futuro dovrà essere, invece, quello di luogo di protezione dei diritti umani e politici, attenta ai suoi popoli più che ai suoi mercati.
Jamal Zahalka, membro arabo della Knesset ha riferito della minoranza araba in Israele che sta avviandosi alla diaspora per poter sopravvivere.
Presente ai lavori era anche Gabriel Mouesca, Presidente dell’Osservatorio Internazionale sulle prigioni per la Croce Rossa francese. Mouesca conosce profondamente la condizione dei carcerati, normalmente poveri: “non si può fare una scala delle sofferenze o delle ingiustizie”. Il suo invito è stato quello di considerare parte della responsabilità di ognuno, qualsiasi interesse e occupazione abbia, influenzare la politica e le istituzioni perché si trovi sollievo e possibilmente alternativa all’esperienza carceraria.
2 agosto 2004 Giornata conclusiva di Tonalestate 2004 alla presenza del Cardinale Achille Silvestrini.
Sua Eminenza ha aperto con la preghiera sui tragici attacchi alle chiese irachene, invocando l’azione sollecita e consapevole di quanti possono qualcosa e di tutti quelli che nel mondo vogliono essere fautori di riconciliazione. Ha poi proseguito offrendo alcune indicazioni di lettura delle riflessioni e delle testimonianze che hanno sviluppato il tema del convegno: “Ecce money. Il denaro:capitale e lavoro.”
L’importanza di Tonalestate, possibilità semplice, fraterna, aperta, paradossale, è stata ravvisata, innanzitutto, nella presenza varia e multiforme di istanze diverse, tutte rivolte alla richiesta di libertà. Una richiesta che esige discernimento e organica dedizione di studio, per conoscere sempre più approfonditamente e così poter adeguatamente esserne validi testimoni e coraggiosi sostenitori.
Giorgio la Pira, in un suo incontro con Krusciov, diceva che “i popoli sono come gli uccelli, anche quando vengono allontanati, ritornano sempre al loro nido.” La voce di tanti testimoni dei popoli di Europa e del Mediterraneo a Tonalestate ha consentito di ascoltare chi non ha voce, capirne la sofferenza, la richiesta di realizzazione. “Ogni volta che si parla a un cristiano che ascolta, qualcosa può nascere”, e dunque c’è necessità di cercare di essere costruttori di una nuova cultura della condivisione. La sollecitazione verso chi è cristiano è stata un potente invito a svegliarsi rifiutando la cultura dell’accumulazione, che è idolatria. I cristiani sanno che l’uomo ha ricevuto il dono della Resurrezione che significa che tutto ciò che è vecchio, l’uomo vecchio, è stato crocifisso: al suo posto è presente, vivente nella storia, un nuovo uomo sul quale è riposta la speranza del cambiamento e la risposta a ogni istanza di giustizia e di pace.
“ECCE HOMO” a sostituire “Ecce Money”.
Alcuni dei relatori di Tonalestate hanno avuto occasione di portare un loro saluto finale.
Joseba Alvarez: una condanna aperta, a nome del popolo basco, per la violenza contro i cristiani iracheni. Da una posizione di non credente ha chiesto rispetto per tutte le chiese.
Elik Elhanan: “la mia intenzione era poter dimostrare che non esiste solo il bianco e il nero e qui ho potuto ascoltare una specie di arcobaleno di voci”.
Carlos Rovira: si è avuta conferma che il male non sta nei mezzi, tecnologia o capitale, se tali rimangono; occorre non perdere più tempo perché nel mondo la sofferenza, soprattutto quella dei bambini e dei giovani, si allarga.
Rosa Prosperi: “essere qui significa condividere altri aspetti oltre quelli della lotta politica. Qui la solidarietà è presente.”
Eminat Sajeva: “grazie di poter dire i nostri problemi e di poter ascoltare quelli degli altri: questo è ciò che unisce”.
Marc Leclerc: “nel contesto di violenza che oggi il mondo vive, di cui Tonalestate ha dato conto, la speranza sarà ritrovarsi attorno all’ultimo di tutti, quello cui nessuno da voce, che vuole la pace e chiede la possibilità di realizzarla”.
Alex Maskey: “il nostro invito da irlandesi ai giovani è quello di essere ambasciatori di tutte le esperienze che hanno qui ascoltato”.
Gabriel Mouesca: “abbiamo ascoltato testimonianze dolorose. Tutti sappiamo che non esiste fatalità; tutte le ingiustizie hanno responsabili. Portate l’energia che qui avete ritrovato per lottare per l’Uomo!”
Arrivederci, se Dio vorrà: con le parole del Presidente di Tonalestate, Maria Paola Azzali.