Conclusioni Tonalestate 2002
SHALOM; la pace!
Questo è stato Tonalestate quest’anno; questo ha detto Tonalestate quest’anno al mondo.
E lo ha detto e lo ha vissuto proprio perché, attorno, circolano venti di guerra e di disprezzo della vita umana.
A uno dei primi pranzi con un gruppo di relatori, una personalità ha brindato alla pace. Un’altra, forse per sottolineare una diversità, ha mostrato il proprio bicchiere dicendo: “Alla giustizia”.
Allora, io ho mostrato, a mia volta il bicchiere e ho detto: “Alla pace, alla giustizia e al perdono”.
Di perdono abbiamo avuto molte testimonianze in questi giorni. Io spero che, nel cuore e nei pensieri di chi opprime un altro nasca la coscienza della necessità di chiedere perdono, bloccando l’ingiustizia.
Perdonare è liberamente. Perdonare è rinascere.
La magnanimità del perdono implica ciò che a Tonalestate è stato fatto quest’anno: che le parti diverse si parlino, si ascoltino, trovino (o cerchino di trovare) un terreno comune di giustizia, di rispetto e di reciproca dignità.
Allora, la pace diventa un terreno e un respiro naturale, spontaneo, nel quale possono fiorire il lavoro, la fraternità, il mutuo soccorso, il gusto di guardare al Mistero di un Dio (ciascuno lo chiami secondo la propria tradizione o con nomi nuovi).
Non si può solo pregare. Occorre fare. Non si può soltanto pregare per la pace; occorre anche agire.
Più rifletto sul teorema del Papa (Non c’è pace senza giustizia; non c’è giustizia senza perdono), più capisco quanto anche la mia (e nostra) comoda vita occidentale, chiusa e troppo borghese, debba cambiare.
Soprattutto a voi, giovani, Tonalestate ha voluto dire di non essere cinici come molti tra noi “vecchi”.
Ha voluto dire di dedicare la vostra vita a una causa, a un’ideale, a un’opera da costruire nella vostra vita, presente e futura.
Molto indegnamente, ma anche molto appassionatamente, io cerco di seguire un ideale che è una persona, la persona di un giovane ebreo che visse in Palestina, Gesù.
E, seguendo questa persona, spero di continuare la mia vita condividendo le gioie e le sofferenze di ogni uomo.
E la vostra amicizia è il segno positivo di questo mio impegno con questa persona di Gesù. Si tratta di un’amicizia che, come vedete, si trasforma in compagnia concreta, una compagnia aperta all’ascolto e alla collaborazione.
Ringrazio
Vi aspetto dunque tutti al prossimo Tonalestate 2003, se Dio vorrà:
INSHALLA’
Ma, soprattutto, vi sento e vi sentirò vicini nel vostro lavoro quotidiano, un lavoro che, ne sono sicura, renderà onore a Tonalestate e a questa piccola compagnia.
SHALOM
E
ARRIVEDERCI
E
GRAZIE