André Chouraqui: L’odissea umana a Tonalestate
Gerusalemme, 24 agosto 2001
Ha detto Eugenio Montale: “l’imprevisto è la sola speranza”. Ed è senza dubbio la mia ricerca dell’imprevisto e dell’imprevedibile che mi ha portato sulle altitudini di Tonalestate, dove sono stato invitato a partecipare a una riflessione “sull’odissea dell’uomo”, attraverso un “viaggio” che abbiamo fatto insieme, sulle alte cime del Passo del Tonale, ricollegando al nome proprio di Odisseo la pienezza di un significato che contiene le peripezie avventurose del viaggio e la ricchezza dell’odissea interiore.
Il convegno cui sono stato invitato mi ha condotto dunque, partito da Gerusalemme, alle foreste del nord Italia, sotto l’egida di Ulisse, l’eroe greco le cui complessità romanzesche non sono meno moderne di quelle sollevate dalla ricerca di identità del mondo globale, dalla mondializzazione dell’umanità e da un dialogo a misura del senso di infinito dell’uomo.
Durante i giorni di incontro di Tonalestate, questa misura è stata vissuta grazie, appunto, al programma dedicato “all’odissea dell’uomo” alle soglie del terzo millennio, millennio che coinvolge tutti noi in una rivoluzione complessiva delle condizioni di vita e di pensiero dell’umanità intera, impegnata oggi in un contesto di vita inimmaginabile nel passato. Anche le stesse nozioni di spazio e di tempo, intoccabili fin dalla creazione del mondo, vengono rivoluzionate dall’uomo nuovo che sta nascendo.
Gli uomini riuniti a Tonalestate provenivano da diversi luoghi della terra, dai confini americani e sudamericani fino ai confini dell’Asia. Essi rappresentavano anche tutte le età e tutti i volti dell’uomo. E siamo stati tutti particolarmente felici di potere dialogare con gruppi di giovani del Giappone, di El Salvador, dell’ Honduras e del Messico, giovani che compivano la propria ricerca in ascolto di oratori invitati dalla presidente di Tonalestate, Maria Paola Azzali, al fine di condurci alla ricerca dell’uomo nuovo, ciascuno dentro alla propria odissea personale. La ricchezza e la varietà dei loro contributi merita di essere pubblicizzata: essi riflettono un ritratto del passato dell’umanità e aprono la strada all’avvenire di cooperazione, di solidarietà e di pace da tutti invocato.
L’altra originalità di Tonalestate è stata il vivere e l’incarnare un desiderio di amicizia e di solidarietà universali a partire da persone concrete e non da un’umanità teorica e astratta.
In questo modo, questi pionieri riunitisi dai quattro angoli del mondo ci permettevano di scoprire, oltre a una delle più belle foreste d’Europa, un ideale alimentato dal vero riposo, che consiste, secondo Teilhard de Chardin, ?nel rinunciare a se stessi?, come le olive rinunciano ai propri alberi e alla bellezza dei propri colori e forme per donare un olio che, per gli uomini, è nutrimento e sorgente di luce.
E’ significativo che il gruppo giapponese di Tonalestate, “Olive Japan”, abbia messo il proprio lavoro sotto il simbolo dell’olivo: il frutto dell’olivo offre il suo olio solamente dopo essere stato schiacciato, fino a perdere le proprie belle forme e i propri colori, a vantaggio del proprio succo: diventa nutrimento e fonte di luce, come Tonalestate ha intenzione di diventare .
Gli oratori riuniti per Tonalestate hanno analizzato ?le sfide che l’uomo è chiamato ad affrontare all’inizio del terzo millennio?, secondo le parole dell’intervento del Cardinale Giovanni Battista Re: e tutti gli uomini e tutte le donne devono ora mettersi in azione per affrontare, ognuno per la propria parte, tali sfide, che condizionano l’avvenire dell’umanità sul nostro pianeta.
Ecco spiegato il motivo dell’importanza dell’incontro organizzato da Tonalestate, presieduto da Maria Paola Azzali, con l’aiuto della sua équipe di amici, di conoscenti e di gruppi sia di numerosi Paesi del mondo che italiani.
“Utopia” è una parola ideata da Tommaso Moro nel 1516. Essa descrive una realtà che non ha ancora un luogo reale; ma, se date un luogo all’utopia, essa cessa di essere utopica. Il nostro secolo ha visto il realizzarsi di innumerevoli utopie; ed esse hanno abitato lo spirito degli uomini fin dalla loro prima apparizione sulla terra. Allo stesso modo, l’utopia di un uomo nuovo ha preso forma nei pensieri e nei discorsi degli uomini e delle donne riuniti nell’altitudine serena delle montagne del Passo del Tonale e di Ponte di Legno, sulle Alpi italiane.
Il mondo nuovo non si svilupperà nel corso del nuovo millennio se non grazie all’incontro di uomini liberi, svincolati dai pregiudizi e dalle frontiere che ci relegano tutti nei ghetti dei nostri morti.
Rammentiamoci che Mosè e la Thorà, i profeti della Bibbia, Gesù e gli Apostoli del Nuovo Testamento, Maometto e l’Appello del Corano hanno sperato tutti di liberare l’umanità dalla schiavitù. E l’incontro di Tonalestate si è proprio tenuto all’insegna della speranza della nascita e del regno dell’Uomo Nuovo, nel nuovo mondo della vera libertà.