7 agosto 2009 | “Come l’uom s’etterna: l’umiltà origine e destino dell’uomo”
Alle conclusioni, il 7 agosto, erano presenti molti dei relatori del Tonalestate. Nei loro saluti, unanimamente, hanno espresso lo stupore per l’ambiente d’onesto ascolto, e libera e seria testimonianza, che ha consentito di verificare la possibilità dell’unità delle persone.
Maggiore è la consapevolezza del dramma del mondo, e anche dell’inutilità della competizione. Il pensiero, la cultura, il dialogo e l’ascolto dei bisogni e delle attese di uomini e popoli possono costruire i ponti di cui in questi giorni del Tonalestate si è fatta esperienza.
Le cose più preziose che ci sono nel mondo come l’amicizia, sono gratuite ma richiedono la responsabilità di rapporti di comunione e la fortezza per farli fruttificare in opere e iniziative di ricostruzione dell’umano.
Se quest’unità è voluta, l’uomo porrà nel sociale una libertà dal limite del male, optando per un inizio nuovo che, non potendo essere dedotto dai condizionamenti dell’ordine finora esistente, lo pone in unità con gli altri uomini nel modo di una compagnia che è amore al destino mio e dell’altro e che non è strumentalizzazione ma riconoscimento di una comune, misteriosa e grande dipendenza.